Saranno presentati i risultati di uno studio effettuato dagli esperti dell’istituto
“G. Pegreffi” sulle acque del lago Alto Flumendosa.
SASSARI 19 marzo 2014 – Un seminario sulla contaminazione ambientale da cianotossine e sui riflessi che i cianobatteri possono provocare sulla salute delle popolazioni animali domestiche, selvatiche e sull’ittiofauna. Saranno questi i temi del convegno che si svolgerà giovedì 20 marzo a Tortolì, nell’aula magna dell’Istituto tecnico industriale di via Scorcu 12/a.
L’appuntamento, organizzato dal Servizio formazione dell’Istituto zooprofilattico della Sardegna e dal Centro territoriale di Tortolì, sarà anche l’occasione per presentare, a operatori sanitari e enti locali, i risultati di una ricerca che ha visto gli specialisti dell’Istituto “G. Pegreffi”, della Asl di Lanusei e dell’Istituto superiore di Sanità, impegnati per due anni nelle analisi delle acque del lago Alto Flumendosa.
Il personale dell’Izs della Sardegna era stato mobilitato in seguito all’emergenza causata dalla presenza di fioriture di Planktothrix rubescens, un cianobatterio in grado di produrre tossine, rilevate nel 2010 nel lago.
«Veterinari, chimici e biologi – spiega Piera Angela Cabras, responsabile del Centro territoriale di Tortolì – hanno portato avanti un monitoraggio delle acque con cadenza mensile e controlli sulla fauna presente nell’area di studio».
Il progetto (IZS SA 04/10 RC), dato il suo aspetto innovativo, potrà servire da punto di riferimento per ulteriori ricerche da avviare in altri invasi della nostra isola. Lo scopo del convegno quindi sarà quello di sensibilizzare i partecipanti sull’importanza di attuare nel territorio un monitoraggio costante del fenomeno trattato.
I protagonisti principali del convegno saranno quindi i cianobatteri, un gruppo di batteri fotosintetici distribuiti in tutto il pianeta, soprattutto nell’ambiente acquatico, dove possono sopportare notevoli variazioni dei fattori ambientali. Sono diffusi maggiormente nei laghi naturali e negli invasi artificiali, la cui eutrofizzazione ha favorito la diffusione e soprattutto la frequenza e l’abbondanza di fioriture e schiume. L’importanza dei cianobatteri dal punto di vista sanitario è data dal fatto che molte specie di cianobatteri producono tossine che esplicano la loro azione su diversi organi o apparati, a esempio le epatotossine, le neurotossine, le tossine gastrointestinali o le citotossine.
Il seminario si aprirà alle 9,15 con i saluti della direzione, per poi proseguire con la presentazione del progetto a cura della Responsabile del Centro Territoriale di Tortolì, Piera Angela Cabras. A entrare nel merito della ricerca sarà Maura Manganelli con la relazione dal titolo “Cianobatteri e ciano tossine. Un anno di studio nel lago Alto Flumendosa”. Il “Monitoraggio dei parametri chimo-fisici e dello stato trofico del lago Alto Flumendosa, in correlazione a fioriture di cianobatteri tossici” sarà presentato da Bruna Vodret. Le “valutazioni del rischio e le azioni preventive” saranno illustrate da Enzo Funari e Maura Manganelli. L’aspetto tecnico relativo ai “metodi di controllo con telerilevamento remote sensing” sarà invece l’argomento portante dell’intervento di Sandro Rolesu. Andrea Orrù chiuderà la giornata con la relazione dal titolo “considerazioni di biologia ambientale sui contesti lacustri della Sardegna”.