Proprio perché non si tratta di un'opera mia, rivedere Tosca è, dunque, un'occasione che non mi lascio sfuggire. E, devo dirlo, stavolta sono rimasto contento, almeno dalla protagonista: non sarà la Floria Tosca che ti aspetti, specie per chi, come me ha una formazione per lo più discografica, ma Norma Fantini a me è piaciuta. Mi è piaciuta per il timbro particolare che ha donato al suo personaggio, per il canto un po' più sbrigliato, per certe variazioni rispetto alla prassi, per il controllo della voce e per il volume sicuro con cui ha condotto la parte. Forse, proprio questo volume ha dato qualche piccola scossa all'insieme, perché da dove ero io (loggione non numerato alla destra del palco), l'orchestra guidata dalla giovane bacchetta israeliana Omer Meir Wellber (in basso a sinistra nella foto) ha suonato bene, ma un po' troppo forte, coprendo, di tanto in tanto, altre voci o dinamiche più dimesse. In particolare, ho avuto, qua e là (soprattutto al primo atto), l'impressione di un suono più equalizzato che orchestrato, con taluni passaggi che, comunque, guadagnano uno smalto e un cromatismo assolutamente peculiari e, secondo me, piacevoli.
Il coro del Teatro Massimo, guidato da Andrea Faidutti (e da Salvatore Punturo per le voci bianche), si è proposto con impegno e risultati adeguati, anche senza considerare una coreografia decisamente stanca e noiosa, degno pendant di una messa in scena (di Joseph Franconi Lee) poco fantasiosa. Se, per ragioni di costi e di approcci ingessati, le regie d'opera sono per lo più esibizioni in costume di musiche, quella di Tosca (certo non senza ragione) soffre in particolare di un barocchismo dannunziano a volte insopportabile per le misure, i toni e le forme delle sue manifestazioni (a cui io preferisco senz'altro l'umbratile e sgombra eleganza dello spettacolo di Mauro Bolognini, anni fa). Se a Franconi Lee, che ha lavorato su un'idea di Alberto Fassini, si deve riconoscere obiettivamente che non ha stravolto il senso o la trama dell'opera, anzi!, mi viene da pensare a quanta arte ci voglia a mettere in scena un'opera molto amata per alcune sue arie, bellissime e note a prescindere dal loro contesto (Recondita armonia, Vissi d'arte, E lucevan le stelle).
Tosca
di Giacomo Puccini
(recita di mercoledì 21/09/11, h. 18.30)
con Norma Fantini (Tosca), Jorge de Leòn (Cavaradossi), Giorgio Surian (Scarpia), Alessandro Svab (Angelotti), Roberto Abbondanza (Sagrestano), Carlo Bosi (Spoletta), Francesco Vultaggio (Sciarrone), Vincenzo Raso (un carceriere), Raffaella Gandolfo (un pastorello)
Maestro del coro: Andrea Faidutti
Maestro del coro di voci bianche: Salvatore Punturo
Coro e Orchestra del Teatro Massimo di Palermo
dir. Omer Meir Wellber
Regia di Joseph Franconi Lee (da un'idea di Alberto Fassini)
Scene e costumi di William Orlandi
Luci di Roberto Venturi