2.Un tipo di lettura per staccare, ma con stile. E che diamine.
3.Le edizioni Astoria sono meravigliose. D'altronde bisogna pure pareggiare con le vecchie edizioni, che sono parecchio trucide.
4.Sebbene i suoi romanzi siano di solito estremamente vezzosi e allegri al limite estremo del rosa, qualche volta è riuscita a fare sfoggio di una capacità narrativa eclettica e impeccabile. Mentre in La cugina Kate l'atmosfera inquietante e claustrofobica sembra un'eco della Rebecca di Daphne Du Maurier, in Belinda e il Duca(mai titolo fu dato più a caso, visto che Belinda è un personaggio assolutamente secondario) mostra le rocambolesche avventure di un giovane nobiluomo da sempre sottovalutato da una famiglia iperprotettiva. E nel particolarissimo La pedina scambiata, forse il mio preferito, scrive uno dei finali più inquietanti e riusciti che io abbia mai letto.
6.Nonostante i suoi romanzi si possano ben definire 'rosa', in quanto ricalcano uno schema ben preciso, a volte è come se si prendesse gioco di quello stesso genere, esasperando e ridicolizzando i comportamenti dei personaggi. Quanto ho riso quando in Il gioco degli equivoci l'eroe della situazione si mette a dialogare col cane...
8.Le sue pagine secernono ironia da ogni poro.
9. I suoi personaggi hanno dei difetti, sono umani e spesso caratterizzati con particolare maestria.
10.Deve aver amato Jane Austen almeno quanto la adoro io.
11.I suoi personaggi femminili, nonostante spesso si adeguino ai modi dell'epoca, sono quasi sempre forti, indipendenti e di un'intelligenza acuta che li rende saggi e risoluti.
12.A volte si sente il bisogno di letture zuccherose e Georgette fa in modo che sia zucchero buono e non squallido dolcificante.