Detto questo su SKY il film in questione lo hanno passato parecchie volte, come sempre quando la programmazione mensile diventa avara di titoli “buoni” e nuovi da trasmettere pompano parecchio questi giocattolini. Ma programmazione di SKY a parte questo “Total Recall”, che non è un remake ma un nuovo adattamento … blah, blah, blah* …., non è una pellicola migliore di quella che l’ha preceduta e questa è una certezza (quella di Paul Verhoeven era qualcosa di incredibile all’epoca, divenuta cult negli anni), allo stesso tempo però è un blockbuster ben realizzato ma che pecca di personalità.
Insomma Wiseman ha un cast composto da Colin Farrel che ha la giusta fisicità per interpretare il protagonista (sicuramente più adatto di schwarzy, ma meno auto ironico), mi piazza Bryan “Heisenberg” Cranston nel ruolo del cattivo (con i capelli non si può vedere) e non lesina minimamente sul comparto “bellezze da film” (quasi a sfidare Michael Bay il vero signore incontrastato della gnocca da blockbuster), perché dona alla moglie, che lo ricordo è Kate Beckinsale, il ruolo che fu della Stone, ma per aumentare la difficoltà al protagonista inserisce Jessica Biel nel ruolo della ribelle (altro che Rachel Ticotin), ed in un colpo solo con la prima diventa il regista idolo dei maschietti over 30 e con la seconda degli under 25 (chi si trova nel mezzo solitamente è in una fascia d’età colpita dagli stessi stadi di ormonella dei quattordicenni e quindi gli vanno bene entrambe), le donne in sala intanto si interrogano su quale delle due ha passato più tempo dal chirurgo estetico o con Farrel.
Wiseman utilizza bene tutto il cast e non è nemmeno avaro nelle scene d’azione, in “Total Recall” non manca nulla da questo punto di vista, inseguimenti, sparatorie, effetti speciali digitali come non ci fosse un domani, donne che si pestano tra loro, si insomma quello che dovrebbe avere un un film d’azione è presente nelle due ore di pellicola. Il problema risiede nella totale mancanza di personalità, che si traduce in una sensazione di déjà vu in ogni sequenza. In effetti lo stile visivo generale ricorda parecchio “Minority Report”, le scenografie sembrano un riadattamento al risparmio (risparmio = CGI a manetta) di quelle dell’indimenticabile “Blade Runner” (ed infatti anche qui la pioggia a non manca, così come lo sviluppo in verticale delle strutture), figure orientali che agiscono ai margini della legalità (come in tutte le pellicole cyberpunk che si rispettino), ed infine qualche omaggio all’originale di Verhoeven che come sempre ride e gode del fatto che sia stato un mezzo flop. Si insomma Wiseman pesca a piene mani, come praticamente tutti i registi di questo mondo, dal meglio che il genere possa offrire, ma non riesce a rielaboralo pienamente per infondere uno spessore tale per cui questa pellicola possa andare oltre al divertimento “mordi e fuggi”. Quindi è sicuramente un film godibile per gli amanti del genere, ma allo stesso tempo dimenticabile.
* = “blah, blah, blah”, va intenso come la sequela di cazzate promozionali che la produzione fa uscire dalla bocca di attori e registi durante le interviste e dichiarazioni varie, che solitamente 3/4 di chi scrive anche mezza recensione riporta bellamente nella stessa annoiando a morte chi legge