Com'è ben noto (avete mai notato quanto è odiosa questa frase!?) un tempio dell'opera come il teatro Bolchoi (che letteralmente significa: Gran Teatro) di Mosca ha recentemente riaperto i battenti dopo una ristrutturazione che andava avanti da anni, degna della burocrazia italiana. Una piccola differenza: in Italia la burocrazia va a finire in tragedia, il restauro del Bolchoi sembra venuto egregiamente.
Ma cultura + Russia (e cioè soldoni dei nuovi ricchi) chiama un'edizione speciale di lusso.
E' quello che è successo con Audemars Piguet, che ha rilanciato un orologio limitato in 99 pezzi. Perchè 99? Perchè sono gli anni intercorsi tra la costruzione del Bolchoi -1776- e la nascita della manifattura, 1875.
L'orologio, come si confà a un pezzo da portare al teatro (almeno, io l' immagino così) è ultrapiatto: 2,45 mm di calibro e 6,7 in totale di spessore.
Il calibro è risalente agli anni '60, disegnato e prodotto in house da AP. L'orologio è un po' troppo ambio per i miei gusti (41 mm, ma per un ultrapiatto io starei sui 39), ma estremamente elegante.
Il tocco davvero sbavoso è il fondello a vista con rotore inciso a mano che rappresenta il Bolchoi!