I fumetti in questione narrano le vicende che si svolgono ad Arcopolis; posto un tempo tranquillo, ora in balìa di mostri di ogni forma e dimensione che hanno il solo scopo di distruggere la città e rapirne i bambini. In contrapposizione alle strane creature, gli unici che possono qualcosa sono eroi sui generis come i West, nucleo familiare composto da Haggard, Rosetta e la piccola Aurora che, con duri allenamenti e l'utilizzo di tecnologia all'avanguardia, sono diventati l'unico fronte di resistenza della città. A loro si unisce Battling Boy, semidio arrivato sulla Terra per estirparne il male e compiere così il rito iniziatico che gli permetta di tornare trionfante dai propri genitori.
La storia viene plasmata attorno ad alcuni archetipi primordiali che ci permettono immediatamente di inquadrare le problematiche dei vari personaggi e alcune situazioni di base evitando inutili spiegoni e dando luogo a una narrazione fluida e piacevole. Primo su tutti vi è il forte legame tra l'opera e Il viaggio dell'eroe di Christopher Vogler; costruisce una storia in cui i due giovani protagonisti si trovano, sin dalle prime tavole, ad affrontare il percorso che attende i prescelti, l'affrontare tramite innumerevoli prove le proprie paure e sconfiggerle. L'aderenza del fumetto al percorso definito da Vogler dà modo all'autore di concentrarsi sul come ciò avvenga, arricchendo la storia, di per sé iperclassica; il tutto grazie all'ottimo ritmo dei dialoghi e al funzionale stile grafico adottato che incuriosisce il lettore per il velo di mistero che circonda la natura e gli scopi dei villain che infestano Arcopolis.
Nonostante il rapporto tra l'opera di e il fumetto supereroistico appaia subito lampante soprattutto per via dei topoi che vi ricorrono (da Battling Boy ad Aurora West che richiamano, rispettivamente, Superman e Batman, all'omaggio cartaceo rappresentato da The Invincible Haggard West, centunesimo numero dell'omonima serie fittizia realizzato dall'autore anche sottoforma di comic book, fino al rapporto complesso che si crea tra politici e paladini della giustizia), l'aggiunta di dettagli particolarmente originali dona freschezza all'opera e dà modo al lettore di accettare di buon grado le soluzioni più classiche. Per esempio, l'arsenale di Battling Boy, caratterizzato da una serie di t-shirt che raffigurano animali differenti in grado di fargli acquisire particolari qualità (dalla superforza alla saggezza), è un modo molto divertente e insolito di dotare di poteri uno dei personaggi principali.
Altro fattore che permette di apprezzare l'uso degli archetipi e del citazionismo (uno su tutti il padre del protagonista molto simile a Thor, ma anche il Charlie Brown che appare tra i bambini tratti in salvo da Aurora durante una "battuta di caccia" ai mostri) è la scorrevolezza della lettura. Grazie a dialoghi brevi e a passaggi particolarmente significativi, le pagine risultano chiare e veloci, delineando le basi per lo scontro finale con le mostruosità che hanno infestato Arcopolis.
Questa caratteristica avvicina moltissimo l'opera alla fluidità narrativa dei manga veicolata in particolar modo dall'estremo dinamismo dei disegni di Pope e Rubín. A tal proposito le dimensioni (brossurato 12,5 x 19 cm) e il bianco e nero di Aurora West sono davvero scelte ben pensate che ricordano molto il cosiddetto formato tankobon, cioè quello dei singoli volumi in bianco e nero tipici dei manga giapponesi. Battling Boy, invece, pur essendo anch'esso un volume di piccole dimensioni, è stato concepito in maniera differente: si tratta di un cartonato con sovracoperta completamente a colori.
Il forte interesse di Pope e Rubin per i prodotti giapponesi è percepibile anche quando si analizza lo stile dei due disegnatori. Paul Pope, che ha a lungo lavorato nel paese del Sol Levante, imparando a utilizzare i pennini calligrafici e impostando su tali strumenti il suo stile grafico, ha con il tempo acquisito un tratto del tutto riconoscibile che unisce alcuni elementi dell'underground americano (il segno sporco, il modo in cui vengono ritratte alcune espressioni facciali) a quelli dei manga (la longilineità dei personaggi, l'impaginazione delle vignette e la scelta di inquadrature che donano freneticità all'azione).
Lo stile di David Rubín appare altrettanto particolare, in perfetta linea con quella dell'ideatore del progetto, allontanandosi anch'esso dal tratto realistico e donando particolare espressività ad Aurora, ritratta in maniera efficace in ogni sua posa. Il risultato ottenuto è una certa omogeneità di stile che permette al lettore di non storcere il naso passando da un volume all'altro grazie all'ottima prova di entrambi.
Insomma, la saga di Battling Boy ci appare, sia per la particolarità del tratto dei due disegnatori, sia per il dinanismo delle tavole e il buon modo di sfruttare tematiche classiche, una storia a fumetti da non lasciarsi sfuggire, in cui non solo i ragazzi, ma anche un pubblico più adulto può affezionarsi alle vicende dei giovani protagonisti.
Abbiamo parlato di:
Battling Boy
Paul Pope
Bao Publishing, 2013
208 pagine, Cartonato 16×22 - 19 euro
ISBN: 978886543181
Aurora West
Paul Pope, JT Betty, David Rubín
Bao Publishing
160 pegine, Brossurato, 12,5 x 19 - 13 euro
ISBN: 9788865432730