La provincia in cui vivo, quella di Monza e Brianza per intenderci, è una delle zone più urbanizzate d’Italia, basti pensare che l’indice medio di consumo di suolo supera il 53%, con punte che in alcuni comuni sfiorano l’80%.
E pensare che, fino a pochi decenni fa, era ancora un paesaggio di terra e acqua, disegnato da filari di gelsi con le brume che si impigliavano nei profili delle colline e, sullo sfondo, la catena delle Prealpi a chiudere l’orizzonte.
Eppure anche oggi se si riesce a fuggire dalla sequela di asfalto e capannoni si possono ancora incontrare angoli incantevoli, con le alture coperte di boschi e punteggiate, qua e là, da chiesette aggraziate e campanili che si ergono come sentinelle a difesa della memoria del passato.