Tra i crateri di The Martian

Creato il 06 ottobre 2015 da Media Inaf

La regione Acidalia Planitia, dove è ambientata la maggior parte del film e dove si trova il sito d’atterraggio della missione Ares 3. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Successo nelle sale per di Ridley Scott con il film “The Martian”, pellicola interamente ambientata su Marte e negli uffici della NASA. E con il tempismo che contraddistingue un’ottima squadra di esperti di marketing alle spalle, l’agenzia spaziale americana ha rilasciato nuove immagini del Pianeta rosso che riprendono i crateri e le “lande desolate” dove è stato ambientato il film che vede protagonista Matt Damon. Si tratta di regioni reali che un giorno – forse non troppo lontano – i veri astronauti potranno studiare da vicino e dove potranno viverci  tecnologia del futuro permettendo (vedi Media INAF).

Le immagini sono state scattate nei mesi scorsi dalla camera High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) montata sul Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA e riprendono i siti di atterraggio delle missioni (cinematografiche) Ares 3 e Ares 4. Il primo sito è Acidalia Planitia, una vasta regione pianeggiante a pochi chilometri da dove il lander Mars Pathfinder e il rover Sojourner (il primo rover nella storia a solcare il pianeta rosso) atterrarono nel 1997. Le prime immagini di questa zona risalgono ad aprile e possono essere visionate QUI. Un altro scatto è stato realizzato il 17 maggio sempre di quest’anno: si tratta di una combinazione stereo di due immagini e per questo ci appare quasi tridimensionale.

Il sito di atterragio di Ares 4. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

La base della missione Ares 4 è invece il cratere Schiaparelli. L’immagine è stata scattata da HiRISE lo scorso 14 luglio e mostra una regione pianeggiante completamente ricoperta dalla polvere marziana. Non ci sono massi e per questo gli esperti credono che lo strato di polvere arrivi a un metro di spessore. Diverse missioni (rover e lander) hanno per anni evitato questa zona proprio a causa della grande quantità di polvere, che diventa molto calda durante il giorno ed eccessivamente fredda di notte (una sfida di sopravvivenza sia per gli uomini che per i robot). In più, la sabbia e la polvere nascondono uno strato di roccia che ovviamente non è stato ancora studiato.

Ogni osservazione di HiRISE copre diversi chilometri quadrati e mostra dettagli unici perché ad alta risoluzione. Sembra quasi di trovarsi davvero su Marte. La camera di MRO ha portato a casa più di 39 mila scatti dal 2006, cioè da quando la sonda si trova sull’orbita del quarto pianeta del Sistema solare.

Per saperne di più:

  • Visita il sito della NASA
  • Leggi QUI la recensione del film “The Martian”

Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni