Da diverso tempo è iniziato il “toto alleanze” e l’attuale scenario politico è dominato da una grande incertezza su chi sarà il leader, quale sarà l’agenda del prossimo governo e soprattutto se per vincere si dovrà sposare la linea d’azione dell’esecutivo firmato Monti oppure discostarsene.
All’ombra dei grandi partiti qualcosa si muove, non mi riferisco al M5S (Movimento a 5 stelle) di Beppe Grillo, bensì ad un fenomeno sotterrano che sta minando le fondamenta di molti gruppi politici, a cominciare dal PDL: Italia Futura.
Questo nome oggi ci dice poco, ma nei prossimi mesi impareremo a conoscerlo.
IF non è un partito a tutti gli effetti, non ancora, è “un’associazione nata per promuovere il dibattito civile e politico sul futuro del Paese, andando finalmente oltre la patologia di una transizione politica infinita e ripetitiva” (cit. dal sito internet).
Che cosa distingue quindi questa associazione di Montezemolo da quelle associazioni non riconosciute che sono i partiti? Nella sostanza molto poco.
Sebbene il leader maximo tentenni da mesi e non si decida a dipanare la nebbia che avvolge questo cenacolo di menti brillanti, tutti i più illustri politologi danno per scontato che nel 2013 tra le liste “in gara” troveremo anche il logo rosso, come la Ferrari. Secondo recenti sondaggi (Nanopress ecc..) l’associazione in questione potrebbe raggiungere addirittura il 20%.
Un dato incredibile se si considera che ad oggi non vi è ancora un programma politico chiaro e nemmeno una discesa in campo manifesta. Da chi sarà composta quindi questa percentuale?
Se Beppe Grillo cercherà di convincere un pubblico prevalentemente “di sinistra”, oramai spossato dai continui tentennamenti sui temi più disparati da parte del PD; Montezemolo punta invece a divenire la principale forza del centro destra, scalzando così dal gradino più alto del podio il PDL.
Come potrebbe riuscire questo partito non ancora nato a superare Silvio Berlusconi che domina la scena politica da 20 anni?
Un programma preciso manca, fino ad ora nelle dichiarazioni del Presidente della Ferrari sono stati trattati soltanto punti generici, come tali assolutamente condivisibili. “Ridurre le tasse tagliando la spesa pubblica” è il centro dell’agenda fittizia; un obiettivo auspicabile, ma di difficile realizzazione. Gli stessi tecnici chiamati al governo per salvare l’Italia non sono ancora riusciti ad elaborare contromisure efficaci; tuttavia sarà proprio sulla continuità con l’attuale governo che Italia Futura si giocherà le elezioni.
Se guardiamo al suo comitato promotore infatti un nome ci balzerà subito all’occhio, quello di Michael Martone, sottosegretario al lavoro ed alle politiche sociali, celebre per il commento – poi corretto – “laurearsi dopo i 28 anni è da sfigati”.
In conclusione Italia Futura – per volontà degli stessi fedelissimi che hanno lanciato un “ultimatum” a Montezemolo durante il summit di fine luglio – scenderà in campo. I tempi ed i modi sono ancora da discutere e sebbene Montezemolo abbia negato pochi mesi fa di guardare ad alleanze con attuali partiti, per mantenere l’immagine indipendente della propria “creatura”; ecco che il nome dell’associazione è emerso come papabile alleato per formare con Casini e Fini una grande coalizione centrista, raccolta intorno ad una “lista Monti”.
A quel punto, quale potrebbe essere la mossa del Cavaliere e del suo partito, che ha sostenuto lealmente il governo Monti in Parlamento con 34 voti di fiducia ? Ma è vero che si tratta di un sostegno critico, un pungolo per l’adozione di riforme costituzionali e di misure per la crescita” ?
I prossimi mesi saranno decisivi per la scelta delle alleanze, ma ciò che veramente sarà determinante per vincere le elezioni politiche sarà interpretare il sentimento che serpeggia tra gli italiani, scegliendo la continuità con il governo tecnico o l’aperta critica.
Giuliasofia Aldegheri