Il palazzo in questione non è però nuovo, suo malgrado, ad episodi simili e disavventure d’ogni sorta: alcuni mesi fa, le famiglie residenti avevano già rischiato grosso a causa di una serie di esalazioni di monossido di carbonio, che -anche in questo caso- non avevano causato conseguenze particolarmente gravi. Ma lo spavento c’era stato eccome.
Seguirono diverse manifestazioni da parte dei condomini per ottenere una degna messa in sicurezza dell’edificio, che infine costrinsero l’amministrazione comunale a prescrivere un’ordinanza che imponeva alla proprietà (l’agensia immobiliare Simona Srl) ad effettuare alcuni lavori di amnutenzione. Lavori che mai vennero affettuati, non venne dichiarata l’inagibilitàù della struttura e nessuna soluzione affiorò in supporto alle decine di nuclei famigliari coinvolti.
Ma non è finita qui: come se non bastasse, sulla palazzina di via Carlo Alberto si abbatterono diversi ordini di sfratto, seguiti da alcune manifestazioni di protesta supportate dalla Rete Sociale per la Casa. Risultato: gli sfratti vennero prologati e rimandati al 27 gennaio 2011, ma senza che sul tavolo del Comune siano state discusse soluzioni effettive per i residenti.
Esasperate dai continui disagi e dalla scure incombente degli sfratti, le famiglie di via Carlo Alberto hanno indetto- nuovamente assieme alla Rete Sociale per la Casa- un’altra mobilitazione per sabato 18 dicembre in concomitanza con la manifestazione per i diritti dei migranti, a partire dalle ore 16 in piazza Santo Stefano.