Tra le bonifiche un gioiello: L'abbazia di Pomposa!

Creato il 03 marzo 2014 da Il Viaggiatore Ignorante

L'antico campanile, alto e solitario tra i campi di bonifica, segna da lontano il luogo. Di chiara impronta lombarda, si sta avvicinando ai 1000 anni di vita! E' la torre campanaria della chiesa di Santa Maria, Basilica di matrice ravennate. Il primo impatto lo avrete con il campanile, il secondo con i fregi in cotto presenti sulla facciata: magnifici.  Per comprendere, in tutta la sua particolarità, bisogna ripercorre la sua storia.Dopo l'anno 1000 l'abbazia iniziò a godere di larga fama, dovuta principalmente alla saggezza degli abitanti silenziosi dell'abbazia stessa: 100 frati sapienti.Vi soggiornarono o semplicemente vi passarono illustri ospiti. Il Barbarossa sostava ogni anno presso l'abbazia, si dice per purificarsi dai peccati commessi nell'anno precedente...e visto il personaggio possiamo crederci!Il sommo, Dante Alighieri, vi soggiornò sul cammino per Ravenna, dove trovò la morte non molto dopo....Qualche tempo dopo il sommo poeta bussò alle porte dell'abbazia un grande e glorioso pittore, Giotto. Ultimo illustre visitatore del complesso monastico fu il Torquato Tasso, nel momento peggiore della sua esistenza, quando era già aggredito dalla follia....Gli anni seguenti a queste visite cambiarono per sempre l'esistenza dell'abbazia. Il nemico?Il grande fiume!Il Po si stava allargando rubando la fertile terra sulla quale i monaci avevano costruito i propri orti. I benedettini cercano di contrastare l'avanzata delle acque, ma, nel 1652, dovettero abbandonare il complesso. I monaci si trasferirono a Montecassino con al seguito i gioielli e le miniature.Per i 300 anni seguenti l'abbazia godette del silenzio della "sconfinata pianura"....
Fabio Casalini.


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