Molti di noi hanno il volto tumefatto e stanco, metaforicamente parlando. La sensazione di una passeggiata tra le macerie, la prima dopo la fine dei bombardamenti. La guerra è finita, ma adesso bisogna ricostruire tutto e la cosa difficile è capire da dove si comincia. Non esagero. Per chi come me vota dal 1994 e aveva visto in Berlusconi già allora quello che sarebbe stato -ed eravamo molti – oggi è un giorno di compita soddisfazione accompagnata da una triste consapevolezza. Avere perso il treno della giovinezza. Possiamo sperare in età adulta di avere un governo sobrio, attento al bene comune, stabile. Sì, ho sorriso ieri, ho fatto persino un pugno nostalgico cantando Bella Ciao. Ho gridato l’inno nazionale.
Ma poi….continua sul blog de IMille.