Tra le parentesi di alice ginevra - passatelli di mare con gamberoni, carciofi e cannocchie

Da Saporidivini
Tra le parentesi di Alice Ginevra, dove i punti e le virgole sfiorano i più classici degli apostrofi rosa, ascoltarla è ogni volta una scoperta nuova.
ALICE GINEVRA E LE LINGUE
APRITO – COPRITO- SCOPRITO. Ha giusto appena qualche problemino con i participi passati, ma con orgoglio posso dire che pur non avendo compiuto ancora quattro anni, i suoi congiuntivi sono ineccepibili per non parlare degli imperativi. Con questi ultimi in particolare, è un portento. Impartire ordini e mettere tutti in riga è nella sua natura da leader.
“Mamma, hai sbagliato, non si dice così. Tu sei brava a parlare in inglese, ma io sono più meglio di te a parlare in italiano e poi io so parlare anche in inglese”.
“Alice Ginevra mi porti quel pennarello marrone per favore?”“Mamma, dillo in inglese, devi dire brown oppure yellow o green, se vuoi altri colori, hai capito?”
LA FILOSOFIA DI ALICE GINEVRA
Sicuramente Epicuro sarebbe entusiasta di questa analisi, dove la poesia si mescola con la filosofia.
“Le nuvole, i batuffoli di cotone e la neve sono fatte della stessa materia e non è solida.”
“Il più grande mago dell’universo è madre natura ed è femmina, non maschio”.
“Io e te mamma, se litighiamo è perché siamo uguali e facciamo proprio coppia come quando giochiamo a carte e ne troviamo due uguali”.
ALICE GINEVRA E LE COSE DA DONNA
Sento rumori strani, mi affaccio sulla porta della camera da letto e la trovo intenta a curiosare tra le mie cose. Mi vede e nota il mio disappunto, così mi precede. “Mamma stai calma, sto solo guardando i tuoi gioielli, sono molto belli, ma stai tranquilla che sto molto attenta a non farli cadere, lo so che sono preziosi”. Le dico di rimetterli al loro posto e sottolineo che sono miei. “Sì sì, lo so, adesso li metto via, ma guarda come mi sta bene questo braccialetto. Adesso che ci penso, te l’ho regalato proprio io quando ero piccola quindi è anche mio”. La proprietà transitiva non le sfugge.
Sempre a proposito di gioielli, ogni tanto esordisce con “Mamma, io adoroooo i diamanti, sono le mie pietre preferite, le adoro. Quando potrò avere un diamante tutto per me? Quando?”. “Quando diventerai una brava dottoressa” le risponde Luca. E lei “No, prima di diventare una dottoressa, da grande, voglio diventare una fatina”. Non c’è che dire, ha le idee confusamente chiare.
“Mi dai qualche soldino da mettere nel mio salvadanaio? Così quando sarà pieno ti posso fare un regalo”.
“Mamma, quando sarò più grande mi presti la tua macchina?” La bicicletta le va già stretta.
“Povera me!”“Cosa succede Alice Ginevra?”E lei: “Povera me, non ho nemmeno un tablet, nemmeno uno!”
Alice Ginevra è molto affezionata alle sue cose e tende a tenersele strette, ma al contempo pretende di fare suo anche quello che appartiene alla sorellina. Il suo ragionamento è “quello che è mio è mio e quello che è di Athena Giada è da condividere”. La piccolina, molto generosa di natura, non gliele lascia passare tutte però e difende fisicamente il suo territorio. Morale: Alice Ginevra esce puntualmente dalla baruffa con il segno di un graffio o di un morso mentre Athena Giada illesa sventola gioiosamente per aria il giocattolo riconquistato.
ALICE GINEVRA SICURA DI SE’
“Mi racconti la favola dei Sette Capretti?”. Inizio a raccontare, ma ogni tre parole mi corregge perché secondo lei non sono abbastanza precisa e dettagliata nelle descrizioni. Alla fine me la racconta lei, con interminabili annessi e connessi.
“Mamma, posso avere una casa sull'albero?”“E come la vuoi questa casa?”“Di legno, con dentro una camera, una cucina, un frigorifero pieno di frutta, una libreria grande, il computer di babbo, la tv, tanti vestiti, delle scarpe e dei gioielli e poi voglio le chiavi”.In pratica vuole già andare a vivere da sola.
Mentre afferra qualcosa di fragile mi guarda e dice “Tranquilla, non lo rompo”. Se lo rigira tra le mani descrivendo ogni particolare a modo suo e mi fa “Hai visto? Non l’ho rotto”. Già, non ancora, penso io con un certo stato d’ansia.
ALICE GINEVRA LE COSE LE SA
Alla sorellina:“Non toccare le cose sporche perché sono piene di batteri e di germi e sono molto pericolosi. Mi sono lavata molto bene anche i denti. Athena Giada, te li devi lavare molto bene anche tu sennò i denti diventano gialli e ti vengono i polipi in bocca”. (????)
“Athena Giada non si fa così, ti fai male. Athenaaaaaaaaaaaaa…devi ascoltare mamma, papà e anche me perché noi siamo grandi”.
“Mamma, dai vulcani esce la lava bollita, lo sapevi?”
Se le dici che una cosa è difficile da fare, lei ti rassicura e ti risponde “Ma no che non è difficile, ce la possiamo fare, vedrai”. E quando si arriva in fondo con successo lei ti guarda e ti dice “Visto? Te l’avevo detto che non era così difficile!”.
“Mamma come si chiama questo dinosauro?”Guardo l’esemplare che mi indica e le rispondo poco convinta “Pterodattilo”. Lei mi corregge dicendo che lo pterodattilo è quell’altro e mi indica col ditino l’esemplare raffigurato a fianco. Oso con triceratopo, ma mi ride in faccia facendomi notare che “Non lo vedi che non ha le corna?”Alla fine chiede aiuto a papà, urlando dalla cucina in direzione camera da letto “Papà che dinosauro è questo?”. Lui pur non vedendolo le chiede “Erbivoro o carnivoro?”. Lei risponde “Erbivoro”. Io rimango basita, ne sa più di me la pupattola. Luca risponde di rimando “E’ un brontosauro” e lei “Ecco, è proprio un brontosauro, mi ero dimenticata il nome.”Scettica, mostro a Luca la fotografia e lui conferma che si tratta effettivamente di un brontosauro.Alice Ginevra è soddisfatta, mi guarda e mi consiglia di allenarmi a riconoscere i dinosauri perché " Mamma, dai, puoi migliorare!"
Quando prepariamo qualche intingolo lei vuole assaggiare. Si porta il cucchiaio alla bocca e poi “Secondo me manca un ingrediente, manca qualcosa. Io ci aggiungerei un po’ di capperi. Tre cucchiai, no quattro. No, ho cambiato idea, ne basta uno”.
“Mamma mi puoi preparare il riso al formaggio? Servono solo due ingredienti, l’olio e il formaggio, mi raccomando ricordati che sono solo due”.
ALICE GINEVRA E… L’AMORE
“I principi e le principesse si baciano sulla bocca, non è incredibile?”
“Mamma, posso invitare a casa nostra Leonardo? Prima guardiamo Cartoonito, a lui piace molto Cartoonito e poi andiamo a giocare in camera mia. Poi ti volevo chiedere se posso andare al mare con Leonardo, ma solo io, senza voi.” Seh seh, pupattola, come no! E poi continua, “Mamma, è così bello Leonardo”. Almeno su questo siamo d’accordo, in fatto di gusti sa il fatto suo, il pupo che tra parentesi ha quasi sei anni e a settembre abbandonerà l’asilo per la scuola primaria (perciò urge cambio di fidanzatino), è il più carino della classe.
“Penso che voglio sposare il principe di Cenerentola perché adoooro quelle scarpette di cristallo. Al di fuori di lui non conosco altri principi che abitino qui, sono tutti nelle favole. Forse però se vado a qualche festa da ballo potrò incontrarlo”. Fa una pausa di riflessione e poi dice “Ma io non ho un vestito adatto per andare ad una festa da ballo. Posso averlo mammina, posso?”
ALICE GINEVRA E LA NATURA CON I SUOI MISTERI
“Ho avuto un’idea. Gli alberi che sono senza foglie avranno molto freddo, li vedi? Sembrano dei mostri, quello là mi sembra una strega rinsecchita. Che ne pensi se riattacchiamo le foglie con lo scotch? Che ne pensi, allora? Potrei anche dipingere i marciapiedi di rosso, giallo e blu, sono molto brava a dipingere io. Mamma, guarda come sono sporche quelle macchine parcheggiate vicino alla tua. Andiamo a prendere la nostra spugna così le puliamo.” Un pelino troppo volenterosa.
Punta il dito verso il cielo. “Quella stella è Venere ed è la stella di Athena Giada. La mia invece è la stella polare, ma anche la luna è mia. La luna è la mia preferita”.
Dopo avere comprato un cocco (che desiderava da giorni) e scoperto che all’interno era pieno di muffa, delusissima ha esclamato con un sospiro a rendere il tutto più drammatico “Io ho fatto l’impossibile per trovare un cocco (lei, mica noi a girare tre supermercati!), purtroppo è ammuffito, non ci posso credere, non ci posso credere…..”
“Le foglie con le spine sono foglie urticanti e bisogna fare molta attenzione a toccarle, ma non vi preoccupate, ci sono io e le so riconoscere.”Alice Ginevra è anche questa.
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PASSATELLI DI MARE CON GAMBERONI, CARCIOFI E CANNOCCHIEIngredienti per 3 persone:Per i passatelli:160 g di pane grattugiato (noi abbiamo usato delle piccole mantovane di 3 giorni prima - perché i passatelli riescano bene e non si sbriciolino, il pane non deve essere troppo secco. Da evitare rigorosamente il pane grattugiato confezionato)150 g di Parmigiano Reggiano grattugiato5 cucchiai colmi di farina di grano duro4 uova freschela scorza grattugiata di 1/2 limonenoce moscata grattugiata


Per il condimento:

8 gamberoni freschissimi12-15 cannocchie medio piccole ma freschissime1 spicchio d'aglio tritato1 cipollotto di Tropea fresco1 carciofo (abbiamo usato una mammola)1/2 bicchiere di vino bianco seccoun filo d'olio extravergine d'oliva1/2 peperoncino fresco1 pizzico di sale

Per la buona riuscita dei passatelli, evitare cioè che si sbriciolino una volta versati nel brodo caldo, l'importante è scegliere il giusto tipo di pane grattugiato. Al bando il pane grattugiato confezionato, in vendita nei supermercati, al suo posto consigliamo di acquistare un paio di mantovane e lasciarle "invecchiare" dai 2 ai 3 giorni. 



Grattugiamo quindi il pane e il parmigiano e versiamo entrambi in una ciotola capiente. Aggiungiamo la farina di semola per conferire ai passatelli ulteriore forza. Uniamo le uova, la scorza del limone grattugiata e una bella grattugiata di noce moscata. Amalgamiamo tutti gli ingredienti e impastiamo fino ad ottenere un panetto sodo e compatto. Se necessario, aggiungere altro pane grattugiato.

Lasciamo riposare il panetto in frigorifero, dopo averlo avvolto nella pellicola trasparente, per circa mezzora.
Con l'apposito attrezzo (uno schiacciapatate con i fori larghi) otteniamo i nostri passatelli.
Mentre l'impasto dei passatelli riposa in frigorifero, prepariamo il sugo di pesce.
Tritiamo finemente la cipolla fresca di Tropea, lo spicchio d'aglio e il peperoncino.
Scaldiamo un filo d'olio extravergine d'oliva in una padella antiaderente capiente e uniamo lo spicchio d'aglio tritato. Un attimo dopo aggiungiamo la cipolla e lasciamo rosolare dolcemente.
A parte puliamo le cannocchie e i gamberoni, lasciandone una metà interi mentre gli altri li tagliamo a pezzetti.
Puliamo anche il carciofo, eliminando le foglie esterne più dure e sbucciamo il gambo. Andiamo quindi a tritare finemente il gambo e tagliamo a striscioline il resto del carciofo.
Versiamo in padella anche il carciofo, mescoliamo, lasciamo andare qualche minuto. Uniamo quindi il peperoncino tritato e un pizzico di sale. Qualche minuto, in modo da fare intenerire il carciofo e aggiungiamo le cannocchie e i gamberoni. Essendo freschissimo, il pesce necessita di pochi minuti di cottura. Lasciamo sobbollire per qualche minuto poi sfumiamo con il vino bianco. Una volta evaporato, lasciamo cuocere per 5-6 minuti ancora e poi togliamo dal fuoco.
Facciamo cuocere i passatelli in un brodo vegetale, meglio ancora se si ha a disposizione un brodo di pesce. Quando quest'ultimo giunge a bollore, versiamo i passatelli con delicatezza. Un paio di minuti e li scoliamo rapidamente. Li facciamo quindi saltare in padella con il condimento e impiattiamo immediatamente.
Deliziosi. Da accompagnare con un ottimo vino bianco come un Picol, un Sauvignon Blanc del 2011 con i suoi favolosi 14 gradi.

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