Tra le tante disgrazie della vita ce n'è una, forse non riconosciuta da molti, quella di sentirsi intrappolati dentro se stessi, non riuscire a uscire da se stessi, ripetere sempre il proprio verso o, altrimenti, essere condannati a recitare soltanto un periodo della propria esistenza, incapaci di prospettarsi un cambiamento.
Non c'è niente di peggio che sentirsi impotenti dentro un corpo e una mente di adulto, avere esigenze e bisogni di adulto e avere emozioni da bambino o ragazzino. L'infanzia che non se ne va è una tragedia in un mondo di doppi petti grigi, di manager, di famiglie povere, mentre è una benedizione del cielo se si riesce a essere degli artisti riconosciuti.
Ecco un modo per fare i soldi attraverso la propria infanzia rediviva: essere un pittore, un poeta, un creativo. "Creare" è la prerogativa di un bambino, che inventa sempre nuovi giochi, passa il tempo a fantasticare sui personaggi dei suoi cartoni animati preferiti. Non sa ancora che la vita non è la favola che s'immagina che sia (purtroppo! sigh!), gli adulti s'impegnano a nascondere ai propri figlioletti i conflitti, le verità più dure da digerire, affinché sia tutto magico, morbido, come i peluche...Tanto, qualunque difficoltà c'è sempre qualcuno a cui chiedere, c'è la mano forte di papà, le coccole di mamma, i regali di zia, le tette della baby-sitter, c'è sempre qualcuno (almeno nella maggioranza dei casi). Purtroppo i tempi son cambiati, molti bambini vengono svezzati più presto, ma si tende sempre e comunque ad alleggerire frustrazioni, fino a quando si diventa "grandi" e ce la si fa da soli (in teoria..)
Ma se poi così non succede? E' orribile essere condannati a essere bambini per sempre, se non c'è nessuno che ti aiuta. Bisogna essere ricchi, pagare gli altri perché ti sostituiscano negli impegni più gravosi o ti sorreggano nei momenti più brutti, altrimenti un individuo perisce di angoscia ( e di nostalgia). Si possono vedere i cartoni animati, tenere in disordine la stanza, ma come liberarsi da queste regressioni? Anche perché a un certo punto compare il desiderio sessuale maturo, che non c'era certo a cinque anni...Quindi bisogna soddisfare anche questo e siccome un bambino-adulto non sa o non vuole conquistare una donna, bisogna che qualcuno lo aiuti. Ma non c'è nessuno disposto, ecco il punto., perché ogni cosa ha un suo tempo, è ovvio..Però il desiderio sessuale sale all'impazzata...anche qui bisogna pagare per soddisfarsi.
Insomma, il Peter Pan deve avere molto "sedere" per poter vivere degnamente, altrimenti deve inventare strategie per fare un lavoro il meno faticoso possibile per tornare a casa la sera e pensare ai suoi cartoni, ai suoi film, alle sue donnine di carte, alle sue collezioni, ai suoi romanzi.Deve affiancarsi a una persona che non gli faccia prendere responsabilità...Se mancano queste fortune e si capisce davvero che cosa sia la vita, bè, allora..l'unica soluzione è o vivere nel tormento attraverso l'arte oppure spararsi definitivamente (soluzione non auspicabile e non da tutti realizzabile). E' una tragedia vivere da bambino, veramente una tragedia...
I più criminali diventano pedofili senza volerlo, ma rabbrividisco al solo pensiero.
Che Dio ci aiuti! Che ci aiuti almeno ad affermarci come artisti, suvvia.