Una passeggiata in un castello medievale con l'uliveto più a nord d'Europa, dei resti di quella che è stata la linea Cadorna sui monti e un ringraziamento speciale al mio Ipod che mi ha permesso di portarmi a casa alcune istantanee di questi due giorni quasi sospesi nel tempo, nonostante la mia dimenticanza della scheda di memoria della macchina fotografica a casa.
Sabato sera è stato oserei dire surreale: il diluvio universale fuori e noi sotto il piumone a guardare Pearl Harbor con il campanile che batteva i rintocchi.
Ogni tanto ci vuole un'evasione, una piccola gita fuori porta per prendere fiato, respirare un po', magari non nel modo in cui tu avresti pensato ma è comunque piacevole.
Perchè torni a casa con nuovi ricordi e la sensazione di voler ripartire subito che non ti abbandonerà fino al prossimo viaggio.
Non posso di certo dire di essere stata tutto il tempo col sorriso, e non posso nemmeno dirvi che sono la persona solare e socievole di un tempo.
Mi ci vorrà ancora un po'...e prova ne è il fatto che evito come la peste tutte quelle situazioni in cui debba stare con più di due/tre persone. Che dopo un po' non so più cosa dire e mi sento a disagio, con l'unico desiderio di essere lontana anni luce a farmi un po' i cavoli miei.
In tutto questo mal si colloca il fatto che a fine Giugno mi toccherà fare il saggio di hip-hop e danza del ventre che proprio non mi ci vedo e so già che o mi bloccherò come una statua di marmo sul palco oppure inizierò a ridere come una deficiente e altro che essere ammiccante, sembrerò solo una scema.
Ma questi sono i rischi del mestiere!