Tra un anno che va e l’altro che viene

Da Tabulerase

Le feste sono finite. Manca solo la befana che, molto probabilmente, quest’anno avrà le scarpe un po’ più rotte e porterà in dono più cenere e carbone che caramelle… l’anno vecchio se ne è andato e, alla faccia dei maya e della loro maledizione, il mondo non è finito. Abbiamo ancora un futuro, forse meno speranze e sogni da realizzare, certamente più bisogni da soddisfare, a partire da quelli più elementari, i soldi per pagare le bollette, per esempio, o addirittura per mangiare.

Proviamo a fare un passo indietro usando la memoria, capacità del cervello umano che troppo spesso ignoriamo ripetendo all’infinito gli stessi errori. Ritorniamo alla fine del 2011. Pensavamo tutti si fosse conclusa per sempre l’era del cavaliere-che-il-mondo-ci-invidia (in nessun altro paese , infatti, c’è un politico altrettanto spassoso… anche se molti di noi avrebbero fatto volentieri a meno del suo ventennio di sconcezze e barzellette) e si respirava una aria frizzante e euforica, simile a quelle dei periodi storici post rivoluzione, pur trattandosi di rivoluzione di spread e non di popolo. Noi italiani moderni le rivoluzioni amiamo farle a parole, magari sui social network…

Si era insediato il governo dei tecnici e tutti noi, fiduciosi e speranzosi, confidavamo nel tecnico dei tecnici, nel professore tra i professori, nel super-Mario che ci avrebbe traghettato oltre le acque scure della crisi. I politici, da parte loro, gli avevano garantito lealtà e una maggioranza solida, unione di intenti e forze, condivisione di obiettivi e tagli: sembrava veramente l’avvento di una “belle epoque” di uguaglianza e sviluppo, fraternità, legalità… arrivarono, invece, lacrime e sangue conditi da tagli non tanto sul superfluo, quanto sull’essenziale; una riforma del lavoro del ministro Fornero –maestra di gaffes più che di “realtà”- i cui frutti non si vedono ancora e che, a parere di chi scrive non si vedranno mai; operazioni e liberalizzazioni annunciate e mai realizzate; un porcellum di legge elettorale rimasto tale; un’IIMU pagata da tutti ma non dalla Chiesa (per ingarbugliamenti di interpretazioni sul dettato legislativo… mha!)… vi viene in mente altro?

E, intanto, i politici invece di coadiuvare l’azione di Governo, attenuandone i tecnicismi funesti per l’italiano medio rimasto ormai a tasche vuote, erano impegnati ad affrontare scandali e scandaletti democraticamente multi-partisan, mentre super-Mario a colpi di inglese robotico come il suo italiano, in Europa conquistava la tanto osannata credibilità che mrB aveva buttato alle ortiche…

Dopo questo breve riavvolgimento del nastro del tempo, ritorniamo alla fine d’anno più recente.

Siamo alla vigilia delle elezioni di fine legislatura. Il cavaliere-che-il-mondo-ci-invidia è ridisceso in campo e sproloquia sui danni causati dal governo come se non fosse stato lui stesso a governare per quasi vent’anni e –vi sembrerà strano- molti italiani ci cascano: tanti lo voteranno solo per la promessa dell’abrogazione dell’IMU, cittadini sconsiderati e irresponsabili che antepongono il proprio piccolo beneficio al bene comune. La notizia più inquietante però , sempre a parere di chi scrive, non è questa, bensì la discesa in campo di super-Mario che , rotti gli indugi, da tecnico , a suo modo, vuole trasformarsi in politico a capo di una coalizione di quelli che amano chiamarsi “moderati”. E Casini, moderato tra i moderati, asserisce con l’arroganza di chi ha trovato il suo carro dei vincitori, “Bersani diventerà premier solo se avrà maggioranza assoluta sia alla camera che al senato”… non vi sembra un incubo o è solo una mia impressione? Tra il Monti-party, PD, reduci vari del PDL riuniti in partitini ini ini, arancioni di Ingroia, leghisti e grillini, che maggioranza potrà mai aversi? Il fantasma dell’ingovernabilità aleggia sul voto…

… comunque sia, buon anno a tutti voi e portate pazienza: la luce non sembra proprio..dietro l’angolo…