Il progetto è ambizioso, visto che è già in cantiere l’idea di estenderlo all’intero Vecchio Continente. Dati alla mano, il target futuro, di cui “VIBRATe” è solo un progetto pilota, assume contorni quasi faraonici: collegare il Portogallo con la Polonia, andando da Lisbona a Danzica, sul mar Baltico, per un totale di 4263 chilometri di ecomobilità lungo il “corridoio” denominato EUH2, che prevede anche il passaggio dall’Italia. Anche il Bel Paese infatti potrebbe avere i suoi chilometri di autostrada “verde” grazie al progetto “Via Azul Europe 10”.
Come in un effetto domino – o visto il carattere “verde” dovremmo parlare di butterfly effect? – l’Italia potrebbe essere inglobata nel futuro ampliamento del progetto nello snodo Genova-Venezia. Link particolarmente importante, vista l’importanza di questo per tutta l’Italia settentrionale e l’accesso al Centro-Sud. Una buona parte del traffico su gomma (e a benzina!) delle merci e delle persone in transito nel nostro Paese, potrebbe così avvenire su strade “elettriche”. Una soluzione di sicuro effetto sull’abbattimento dell’emissione di CO2.
[foto da sicurauto.it]