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“tracce di cultura”: mostra “miti e riti della campania”, Museo Pan di Napoli, dal 3 sett all’11 sette 2015;

Creato il 13 settembre 2015 da Dan76

“TRACCE DI CULTURA”:

recensione mostra   “MITI E RITI DELLA CAMPANIA NELL’ARTE DI BARBLA E PETER FRAEFEL”

MUSEO PAN di Napoli   dal 3 settembre all’11 ottobre 2015;

Una mostra molto interessante e piena di fascino e sorprese questa dei coniugi Barbla e Peter Fraefel, due artisti svizzeri di fama internazionale che ora espongono al Museo Pan di Napoli in questa mostra intitolata “miti e riti della Campania”. I miti e i riti della regione rivisitati, riletti, esplorati, ridefiniti, reinventati attraverso l’arte di Barbla e Peter Fraefel che hanno saputo dare la loro impronta alla comunicazione sociale dell’arte figurativa e sculture in movimento, una idea rivoluzionaria questa di unire la tradizione regionale più antica con la loro visione artistica. Ne viene fuori una arte moderna piena di mistero, di sperimentazione, nell’interpretazione suggestiva che i due artisti svizzeri danno alla grande cultura popolare napoletana e campana in genere. Da venti anni i coniugi Fraefel trascorrono parte del loro tempo a Napoli e nel paese di Campagna per studiare i diversi approcci sociali della città e della provincia; dimostrano infatti una grande conoscenza del territorio campano e hanno un grande amore per Napoli. Nella loro arte c’è la vita in tutte le sue declinazioni, c’è il colore, carico, denso, predominante; c’è anche il degrado nella loro rappresentazione artistica, anche esso espresso con forza. Il legame con i luoghi della Campania sono diventati il fondamento dell’arte dei Fraefel; la loro arte arte si fonde e si completa a vicenda, i due coniugi uniscono le loro visioni in una unica maestosa visione della tradizione popolare campana, le loro visioni sono diverse ma complementari: Barbla ama Napoli e ne esalta le contraddizioni e la varietà della vita, Peter è sottile e ironico e guarda la realtà con più distacco ma con eguale ammirazione, la sua arte è proiettata in un futuro che è passato in un continuo rimando infinito. In comune hanno la geometria delle forme, che appaiono tonde, roboanti, estreme. Il percorso della mostra è suddiviso in capitoli di cui qui ne cito alcuni: “la magia dell’acqua”, con l’opera di Peter che racconta delle acque deviate del fiume Terza a Campagna lungo le strade del centro storico del paese e che porta poi all’evento naturale chiamato “chiena”; è bellissimo osservare la sua opera che riproduce questo fenomeno; poi c’è il capitolo di Barbla de “la Madonna”, rappresentata in tutta la sua sovranità e magnanimità, da vedere davvero; poi c’è il capitolo de “la tombola napoletana” con il suo immaginario pieno di doppi sensi e saggezza popolare. Da citare anche il capitolo de “le anime del purgatorio” dove viene esaltato il culto della morte così presente nella cultura campana. C’è tanto altro da ammirare e apprezzare in questa mostra dei due artisti Fraefel, tanto ancora da scoprire e di cui discutere, una mostra decisamente affascinante perché sorprende nella sua originalità e visione sfaccettata. Consiglio a tutti di andare al Museo Pan di Napoli e ammirare l’arte di Barbla e Peter Fraefel.

DANIELA MEROLA

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