Berlino aprile 2013
Pur avvolta in un gelo invernale Berlino offre ai suoi visitatori le sue preziosità salvate a stento dallo sfacelo dell’ultima guerra e quelle nuove che ha prodotto nella sua ricostruzione tuttora in atto. Trascuriamo la retorica dell’efficienza tedesca (che però è assolutamente vera) e immaginiamo il verde, che ancora stenta a dipingere il panorama, e l’acqua che impreziosirà le fontane, per il momento aride e mute. Ci accontentiamo di quella che scorre nello Sprea solcato da battelli semivuoti che lo percorrono in lungo e in largo. E dopo aver visitato gli immancabili gioielli: Alexanderplatz, il Duomo, i Musei, il Reichstag,, la statua della vittoria, la porta di Brandeburgo, la torre della televisione, Postdamerplatz e molti altri ancora, ci apprestiamo a vedere quello che resta del famoso “ Muro” immersi in una atmosfera carica di ricordi non belli, che rievocano la terribile storia vissuta, anche dalle ultime generazioni, nell'abbondanza di romanzi, di film, di commemorazioni. E qui, in mezzo a tante tragiche visioni, abbiamo una sorpresa lieta che ci riempie di gioia: un lembo di Sardegna che si offre all'attenzione dei visitatori e che mostra la bandiera del quattro mori agli occhi di milioni di persone che arrivano da tutte le parti del mondo. Una testimonianza che ci inorgoglisce.Naturalmente il meno che potessimo fare è stato di ricercare l’autore. L’abbiamo trovato. Gli affreschi sono di un sardo di Furtei:
Fulvio Pinna
Si chiama Fulvio Pinna e quello che segue è l’indirizzo del suo atelier con i numeri telefonici e il link del suo sito internet.Fulvio Pinna Eislebener str. 3 10789 berlin-charlottenburg
telefon +49 (0)30 21002414 mobil: +49 (0)151 18651230 +39 320 6933488
e-mail: galerie-pinna@hotmail.de
WWW.FULVIO-PINNA.COM
Galleria fotografica di Berlino:
La torre della televisione
L'orologio internazionale ( Alexanderplatz)
Il vecchio municipio rosso (dal colore dei muri)
Il Duomo
Il fiume Sprea
Il Reichstag, sede del parlamento tedesco
La porta di Brandeburgo
Il Mausoleo
Altre fotografie nel sito www.maccionipaolo.blogspot.com