Accade un giorno, quando tutto sembra andarti storto, che il postino bussi alla tua porta per consegnarti una raccomandata sbagliata e che da quell’errore tu possa incontrare il tuo destino. Accade il giorno dopo, sempre con lo zampino del destino, che un personaggio strampalato del tuo passato bussi alla tua porta e che tu, tuo malgrado, lo lasci entrare e lo accolga, sempre tuo malgrado, nella tua casa e piano piano nella tua vita.
Comincia così ‘Tracce di vita su Marte‘ (Edizioni Medea 2012) il romanzo d’esordio del giornalista elbano trapiantato a Firenze, Alessandro Allori, con una scia di avvenimenti che come un fiume in piena che travolgono il protagonista riaccendendogli la fiamma della vita e facendogli chiudere con i fantasmi del passato che continuano a tormentarlo. Questa strana e surreale vicenda, ambientata in un seminterrato adattato ad appartamento situato a Roma a pochi passi dal Colosseo, ha un nome apertamente metaforico, dove Marte rappresenta la società italiana attuale, sempre più aliena e persa tra crisi d’identità e consumismo, mentre la vita è rappresentata dai personaggi che percorrono questo racconto considerati, loro malgrado, dalla società che li circonda come diversi. Ne nasce una favola moderna che attraverso i personaggi del romanzo assume contorni grotteschi seppur tragicamente reali.
La vicenda ha come protagonista un trentenne disoccupato con una vita che scorre fin troppo piatta sino a quando irrompono all’improvviso due personaggi: Micaela (la bella vicina di seminterrato) ed Enrico (uno strampalato ed appiccicoso ex compagno delle superiori, gay ed ex-carabiniere), questi due fattori uno piacevole, l’altro apparentemente fastidioso, sono le scintille che gli riaccendono la vita. Attraverso varie vicende di incredibile ironia, nasce in quel seminterrato tanto angusto una strana famiglia allargata. Nella seconda parte del romanzo i protagonisti si imbattono in una vicenda di razzismo ed omofobia che coinvolgerà sia Enrico che Bamba, il fidanzato senegalese di quest’ultimo. Protagonista in negativo della parte finale del romanzo è una sorta di alterego del protagonista, anche lui trent’enne, anche lui proveniente dal ceto medio italiano in crisi, ma che vive con prospettive opposte: ama la vita brillante ed il denaro, cinico ed arrivista, vuole attraverso l’amicizia con Giulio, figlio della Roma bene, fare il cosiddetto salto di qualità che gli permetterà secondo la sua logica di ottenere il rispetto dell’alta società capitolina e tanto denaro. Sempre attraverso l’amico arriva in contatto con un gruppo elitario dell’estrema destra romana, in questa formazione neofascista intravede la possibilità di poter raggiungere il traguardo tanto attesto e di fare il grande salto di qualità. Aspettativa che si rivelerà una scelta scellerata quanto mai fatale.
Tracce di vita su Marte è un libro da leggere tutto d’un fiato, scritto con un linguaggio moderno, diretto e colorito; genera sorriso ma fa anche pensare, c’è dentro il riso ma anche il pianto, è insomma un libro a tutto tondo, un inno alla diversità ma anche un ritratto spietato dell’Italia attuale.
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Per info»»»
- Autore: Alessandro Allori
- Editore: Edizioni Medea
- Anno: 2012
- Pagine: 207
- Formato: 14 x 21
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