Tradimenti e pisciate

Creato il 08 novembre 2011 da Alesan
Il castello di carta è crollato. Stavolta qualcuno si è persino perso il grande momento di sostenere B. per andare a pisciare. L'Italia è stata tradita talmente tante volte dalla propria classe dirigente e, negli ultimi lustri, da questo governo fantoccio, che meraviglia un po' sapere che l'uomo più potente del paese abbia atteso oggi di sapere chi fossero i traditori. Rimane comunque una questione di punti di vista: per lui gli 8 in fuga hanno tradito, per me sono opportunisti. Tanti altri traditori siedono ancora al loro posto fingendo di fare il bene del popolo. Ci sarà modo per snocciolare a dovere il coccodrillo del potere politico berlusconiano, giunto al capolinea ormai da parecchi mesi e solo in attesa che qualcuno ne dia conferma ufficiale. Per ora è un morto che cammina e, come tale, assolutamente incapace di prendere decisioni razionali. Certo è che se la scelta dovesse ricadere su Angelino Alfano (sì, lui, quello che negli anni 90 era invitato al matrimonio della figlia del boss mafioso Croce Napoli, scenetta imbarazzante ripresa da un video reperibile sul web) non cambierebbe molto. Si tratterebbe di tenere in vita un governo dall'elettroencefalogramma piatto, anzi, piattissimo. Nemmeno un sussulto. Niente di sensato. Alfano viene proposto da Bossi che forse non si aspettava di finire sotto nonostante da tre anni minacci crisi di governo che rientrano un secondo dopo e da mesi chieda un passo indietro consapevole di chiederlo ad un personaggio che non arretrerebbe nemmeno di fronte a morte certa. Lo chiede così, per tenere buona la base.  Alfano è una buona idea per permettere a Berlusconi di continuare a governare sotto falso nome. Alfano è inutile per esperienza e conoscenze e servirebbe solo a portare a casa la famosa legge bavaglio, l'unica vera guerra che sembri interessare il nostro esecutivo. Il resto sono storielle cui non crede nessuno. Berlusconi, però, non si dimetterà. Per ora non si è dimesso almeno, il resto lo vedremo. E' evidente, oggi più che mai, che non è il bene del paese quello che gli importa. Per chi avesse avuto dubbi finora questa è la sentenza finale. La megalomania lo porterà a rimanere lì di nuovo, tra scelte infelici, leggi insulse e manovre devastanti. Mentre l'Italia fuori dai confini non è più nulla per nessuno, se non una polveriera pronta ad esplodere come e peggio della Grecia. Qualcuno chieda la sfiducia immediata e si voti. Non è permesso andare al cesso. Non è più consentito tradire.

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