A parte che noi italiani abbiamo migliaia di anni di storia e non qualche centinaia come alcuni Paesi, e quindi proprio per questo siamo legati maggiormente al nostro passato, che male c’è nelle tradizioni?
E’ ovvio, ci sono cose che necessitano di essere attualizzate, rese più moderne, e altre invece no. Una cosa per esempio che qui trovo fantastica, quasi fantascientifica, è la rapidità con cui vengono aggiornate le operazioni bancarie sul proprio conto corrente. Qui in Brasile è praticamente in tempo reale. Se io per esempio faccio una transferência da una conta poupança a una conta corrente state pur certi che basta aggiornare la pagina del sito della propria Banca per vedere direttamente online il nostro movimento appena effettuato. In Italia una cosa così ce la sognamo! Mia madre ha un conto ancora attivo presso la Banca Intesa e credetemi, se io prelevo dei soldi oggi dal suo conto dopo 15 giorni ancora non vedo il prelevamento fatto. E’ una cosa assurda, che porta l’Italia effettivamente a livelli preistorici. Perdipiù non capisco il perché di questa terribile defiance (il Brasile mi fa bene, perchè sto diventando meno grosso: avrei voluto dire questa terribile cagata!), visto che abbiamo tecnologia e risorse in teoria migliori di quelle brasiliane. Eppure è proprio così.
Quindi questo è un esempio di qualcosa che l’Italia deve cambiare, deve evolversi. Ma non è tutto così. Ci sono cose che vanno mantenute come sono.
Parliamo per esempio di cucina, che è un argomento a noi italiani sempre molto caro. Facciamo un esempio per riuscire a capirci: per fare il risotto alla milanese ci vuole il brodo di carne. Immaginiamo che qualche cuoco estroso voglia farlo col brodo di… tartaruga. Si potrebbe chiamarlo ancora risotto alla milanese? Certamente no, perchè la vera e unica ricetta del risotto alla milanese prevede il brodo di carne, e non di pesce o di altri animali. Ma allora non si può fare il risotto col brodo di tartaruga? Certo che si può fare, ma non chiamatelo risotto alla milanese, chiamatelo risotto-fatto-col-brodo-di-tartaruga, o risotto Pinco e Pallino!
Rimaniamo ancora in campo alimentare per fare un altro esempio. Noi italiani abbiamo inventato la DOC (Denominazione Origine Controllata), la DOP (Denominazione di Origine Protetta), l’IGP (Indizazione Geografica Protetta) e anche la STG (Specialità Tradizionali Garantite). Sono tutte sigle, normative e denominazioni varate dall’Unione Europea atte a proteggere la tipicità di alcuni prodotti alimentari. Cioè il nome o il marchio di tale prodotto designa un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità e caratteristiche siano essenzialmente, o esclusivamente, dovute all'ambiente geografico (termine che comprende i fattori naturali e quelli umani). Tutta la produzione, la trasformazione e l'elaborazione del prodotto devono avvenire nell'area delimitata. Per fare un esempio, la mozzarella di bufala campana, per aggiudicarsi tale nome, deve essere prodotta in Campania. Si può fare la mozzarella per esempio in vento? Certo che si può, ma non può essere chiamata mozzarella di bufala campana, anche se il latte dovesse provenire da bufale della Campania.
Quindi vedete che non tutte le tradizioni sono da buttare. Come ho detto ci sono cose che l’Italia dovrà cambiare se non vuole rimanere troppo indietro con le altre nazioni più evolute. Ma ci sono cose che non vanno cambiate. Allora prima di dire bobagem io consiglio a certe persone di pensare bene prima di scrivere qualcosa, proprio per non fare brutta figura (questo vale anche per me, è ovvio).
Per fortuna, come ho detto nel mio post precedente, ci sono persone che sanno essere obiettive e vedere le cose negative che in ogni caso, ogni nazione possiede, ma anche le cose positive che esistono sempre in qualcun luogo.
Abraços!