Recentemente, infatti, trovandomi a Roma per ragioni professionali ed essendo in ritardo (per colpa dell’aereo), ho dovuto prendere un taxi dall’aeroporto di Fiumicino sino a Piazza Cavour.
Una vera odissea in quel traffico infernale; con un taxista, titolare di tre o quattro telefonini cellulari che riusciva, mentre guidava, a utilizzarne due insieme (non chiedetemi come facesse, ma lo faceva).
Senza il ritardo dell’aereo avrei preso il treno e la metropolitana e sarei arrivato in un tempo inferiore, evitando lo stress di quel viaggio in taxi, reso più stressante vieppiù dalle chiacchiere del “tassinaro” (un giovane rampante, ex berlusconiano, oggi renziano dichiarato e sfegatato) che, negli intervalli tra una telefonata e l’altra, è riuscito persino a intavolare con me e con mia figlia più di una discussione tra il cialtronesco e il professionale.
Insomma, un viaggio da sballo. Credetemi, per noi Sardi è sempre più complicato muoversi; o forse sono io che sto invecchiando.
Certo, anche se a rischio della propria incolumità, dai tassisti romani c’è sempre da imparare.
La volta precedente, un tassista romano molto più sobrio e calmo del trentenne rampante di cui sopra (forse anche per merito delle ore serali che, normalmente, nelle strade romane del centro sono meno rumorose e congestionate rispetto al mattino), mentre si parlava del più e del meno, di grillismo e populismo, di imposte e tasse, tributi e contributi, di passaggio nei pressi di Palazzo Montecitorio, con un gesto eloquente della mano, se ne uscì con un’espressione in dialetto romanesco che, a distanza di mesi, ricordo ancora con simpatia: ” Ecchili là!!!” – disse indicando il palazzo sede della Camera dei Deputati – ” Se so’ magnati tutto, ‘st’impuniti!! “
E riponendo la mano sul volante, ha poi concluso con un sospiro tra il rassegnato e l’indignato: “ Li mortè!!!”