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Tragedia di Lampedusa, Il Giornale costretto a dissociarsi dai commenti dei propri lettori

Da Kobayashi @K0bayashi

E’ difficile esprimere un punto di vista unico e pienamente coerente sul vasto e intricato tema dei commenti dei lettori ai contenuti online, siano essi in risposta ai post di un blog o agli articoli del sito web di un quotidiano. Troppe le variabili che entrano in gioco caso per caso: l’orientamento del mezzo di comunicazione in questione, la vicinanza ideologica del commentatore con l’autore dello scritto, la scabrosità o la rilevanza emotiva del tema affrontato o la difficoltà di una redazione a gestire un flusso così ingente di sollecitazioni, solo per citare quelle che presentano le maggiori criticità di analisi e giudizio.

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A volte, dunque, può essere sufficiente limitarsi a prendere atto di un episodio significativo come quello odierno. Nei pressi di Lampedusa, come riportano tutte le cronache del giorno, a causa della sfortunata combinazione di mare forza 6 e vento a 29 nodi, un barcone partito dalla Libia con a bordo circa 300 persone si è ribaltato nel Canale di Sicilia: di queste, purtroppo, soltanto 48 sono riuscite a mettersi in salvo grazie al tempestivo intervento dei soccorsi.

Tra i quotidiani a riportare la tragica notizia, naturalmente, c’è stato anche il Giornale di Alessandro Sallusti, sia nella sua versione cartacea che in quella online. In calce a quest’ultima, in particolare, fin da subito sono apparsi commenti molto duri e sprezzanti contro i migranti: scorrendo gli interventi dei lettori si leggono infatti eccessi quali

“Si è ribaltato un barcone……e chi se ne frega!!! Dovrebbero ribaltarsi tutti i barconi che vengono sulle nostre coste, così avremmo finito di fare patti con i paesi nord africani che poi non rispettano, senza bisogno di sborsare un’Euro”

oppure

“NON ME NE FREGA NULLA. Se fossero restati al paesello, sarebbero vivi.Pesino, come macigni, sulla coscienza (non l’hanno) di chi li vuole”

o ancora

“Voglio dare un’applauso al mare e al vento che sono i veri italiani. Però 48 superstiti. Troppi. Bisogna fare meglio la prossima volta se tentano ancora. Per tutti i buonisti io dico: E immorale dare aiuto e conforto al nemico!!”

e

“Sono veramente demoralizzato per il numero così alto di superstiti. Speriamo non se ne trovino altri in vita”

Alle 17.44, però, è la stessa redazione online del Giornale che deve intervenire in prima persona per arginare la situazione. La crudezza degli interventi ha evidentemente superato il livello di guardia, qualche commento eccessivamente razzista ha urtato la sensibilità di molti, forse pesa anche l’inizio del tam-tam di segnalazioni indignate sui blog e sui social network. Con un commento pubblicato in mezzo a tutti gli altri, la redazione annuncia che “ilGiornale.it si dissocia e deplora nella maniera più assoluta alcuni commenti scritti dai lettori a questo articolo” a causa del loro contenuto offensivo e informa che questi ultimi sono stati cancellati definitivamente dal sito.

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