```Tragico nucleare

Stiamo assistendo all'ennesima tragedia nucleare.Dopo le stragi militari di Hiroshima e Nagasaki,dopo Chernobyl,ora Fukushima.Ancora una volta,dopo il sacrificio di chi ha gettato cemento sopra la centrale ucraina(allora dell'URSS),ora 50 impiegati giapponesi sono costretti allo stesso sacrificio(perdere la propria vita) per evitare il peggio.Resteranno all'interno della centrale fino a quando il pericolo <<apocalittico>> non sarà scongiurato.Dalle ultime notizie sembra che il peggio sia passato.La situazione sembra avviarsi verso una lentissima e progressiva normalità.Ma,per quei 50 lavoratori il destino è scritto.Per salvare la vita di migliaia di famiglie stanno prendendo un bombardamento di radiazioni che,in situazioni di normalità,si prendono in anni e anni di lavoro.Dio,nell'altro mondo,gli darà un posto privilegiato.
Eppure,tutto questo si poteva evitare,così come si poteva evitare Chernobyl.E,ancora prima,Nagasaki e Hiroshima.
Da quando lo si è cominciato ad utilizzare,il nucleare ha portato solo guai:ha spezzato la vita di molte persone e famiglie,ha minato la vita stessa del pianeta...Per sessant'anni abbiamo accettato questi rischi.Il mito dell'energia pulita,inesauribile,economica... ci ha <<consolato>> dai problemi derivanti dall'atomo.Con Chernobyl questo mito sembrava avviato a conclusione.Invece no.Il nucleare continuerà a vivere perchè un'altra Chernobyl sarà impossibile.Le centrali di nuova generazione saranno più sicure,si spegneranno al primo problema.Tali certezze non sono morte con Fukushima.I problemi qui ci sono stati perchè si trattava di una centrale di 1° generazione,con un impianto di sicurezza non aggiornato.Giustamente,bisogna aspettare una tragedia per chiudere una struttura nucleare.
E' arrivato il momento che il mondo si decida ad un cambio di rotta.Non possiamo continuare su un'energia che basa la nostra sicurezza sul sacrificio di vite umane.
Con Fukushima si deve chiudere una pagina e aprirne una completamente nuova.
Lo sviluppo di un pianeta va fatto non a rischio,ma a tutela della vita umana.