Vi è mai capitato di leggere un libro e pensare "ma questa cosa dove l'ho già sentita?" Bene, su questa rubrica forse lo scoprirete.
Ma attenzione! Qui si faranno considerazioni il più oggettive possibili sul riciclo delle trame, riciclo anche involontario ovviamente, in quanto a volte uno ha un'idea... ma qualcun altro l'ha già avuta prima!
Non sempre il riciclo delle trame è visto di cattivo occhio, anzi, ce n'è uno in particolare che è addirittura amato, ovvero *rullo di tamburelli*... il riciclo delle favole! Il post di oggi si può dire una sorta di "speciale" dedicato alla favola di Cenerentola.
Ormai con Cenerentola si indicano tutte le protagonista sfigate che riescono ad accalappiare il primo bonazzo che passa il quale ovviamente è anche ricco sfondato e la renderà felice e contenta per tutta la vita.
Al cinema la figura della fanciulla sola e disperata è stata abusata in tutte le salse, basti pensare a film intramontabili come Gigi o Pretty Woman, ma non basta una protagonista con suddette caratteristiche per far pensare alla favola di Perrault, serve anche una matrigna, delle sorellastre, dei fidati aiutanti (non necessariamente dei topolini ovviamente) e magari un ballo o una festa.
Nei libri dove troviamo tutto questo?
Questo libro di Emma Dante (nota regista) pubblicato nel 2011 per La Tartaruga Edizioni, intitolato "Anastasia, Genoveffa e Cenerentola", ha tutti i crismi della nota favola se non fosse per la morale. Qui chi fa del male non viene perdonato, ma paga per i suoi peccati, ma non prima di essere stato vittima dei propri assurdi desideri. Non per niente il libro si concentra maggiormente sulla figura delle tre megere, piuttosto che sulla povera Angelina.
Se volete leggere che fine fanno evidenziate lo spoiler:
La matrigna viene trasformata in cane e le due sorellastre in zecche in modo che possano succhiare il sangue alla madre.
Finale in parte veritiero dal momento che in una delle versioni originale la punizione è anche peggiore: secondo ordine del principe alle tre donne vengono cavati gli occhi da dei corvi.
Bello eh?
In "La Proposta di un Gentiluomo", Sophie è orfana e vive con la matrigna e le due sorellastre, la tenera governante veste i panni della fata madrina e non manca nemmeno il fantomatico ballo dove la nostra protagonista si reca di nascosto e incontra il suo Principe Azzurro. Sophie però non può farsi riconoscere, alla mezzanotte scappa e invece di perdere la scarpetta perderà un guanto...
In molti hanno trovato il romanzo sottotono rispetto ai soliti della Quinn, a me è sembrato tanto carino invece (qui la recensione)... sarà che le favole mi fanno sognare a prescindere!
In "Il Bacio di Mezzanotte" i richiami non sono così espliciti come nel romanzo della Quinn, ma la storia viene comunque ripercorsa in modo originale con alcune varianti sul tema. Kate (la protagonista) non è propriamente bellissima, ma è intraprendente e forte; i cani sostituiscono i topolini della favola; la sorellastra non è una vipera; la fata madrina è una donna audace e dispensatrice di consigli mica da poco; il principe è bellissimo, ma un tantino arrogante. Poi c'è il ballo, il bacio a mezzanotte, la fuga, la scarpetta persa. E il lieto fine? Be', potrebbe mancare mai?
Anche questa volta i richiami sono evidenti, ma rielaborati con intelligenza e inseriti in un mondo futuristico non propriamente idilliaco. Cinder è un cyborg, il principe di Nuova Pechino (eh sì, siamo in Cina) si deve sposare ma non sa da che parte sbattere la testa, c'è un insolito dottore che veste i panni della fata madrina, l'odiosa matrigna, le sorellastre (ma una non è cattiva, anzi), il ballo e la perdita... del piede.
Cinder è stato un dei romanzi young adult che ho preferito nella passata stagione, rivisita bene la favola, ma nonostante i continui richiami te la fa anche dimenticare perchè la rinnova e rielabora. (Qui la recensione)
Ella una volta rimasta orfana è costretta a vivere con la matrigna e le due sorellastre per uno strano scherzo del destino: quando è nata, una fata le ha dato il dono del'obbedienza (certi regali la gente non potrebbe tenerseli per sè?), quindi si ritrova a essere serva per forza, non per scelta
M'ispira? Oh yes! Il romanzo è dell'italiana Laura Mac Lem (perchè l'esigenza di uno pseudonimo simil-americano?) e s'intitola "L'Incanto di Cenere".
E ancora. Davide Nonino nella sua novella per bambini "Cenerontola, principessa all'arrembaggio" ha ripreso la nostra protagonista, l'ha ingrassata e resa single (xD)e l'ha messa a vivere in un castello con il Gatto con gli Stivali (qui la recensione)... ma qui mi fermo, non vorrei fare un altro dei miei soliti post chilometrici, ma adoro questa rubrica proprio perché mi permette di spaziare in vari territori libreschi!
E voi amate il riciclo delle favole nei romanzi?
Conoscete altri testi ispirati a Cenerentola?