Vi è mai capitato di leggere un libro e pensare "ma quasta cosa dove l'ho già sentita?" Bene, su questa rubrica forse lo scoprirete.
Ma attenzione! Qui si faranno solo considerazioni il più oggettive possibili sul riciclo delle trame, riciclo anche involontario ovviamente, in quanto a volte uno ha un'idea... ma qualcun altro l'ha già usata!
Rieccomi qui con questa rubrica che mi piace tanto *si fa i complimenti da sola* ma che ultimamente ho un po' trascurato. Oggi si parla di distopia.
Non ci vuole certo un erudito (uff, l'idea che la saga di Divergent stia per finire è un pallino fisso) per sapere che il padre del genere distopico è stato Orwel con il suo visionario 1984, ma non pensavo assolutamente che Ira Levin potesse essere un suo degno successore capace di fornire tanti spunti e indizi a numerosissimi autori contemporanei che del distopico stanno facendo il loro pane quotidiano.
Ma diamo a Cesare quel che è di Cesare.
Quando ho letto The Giver l'ho elogiato per il profondo messaggio che sta alla base della storia perdonandogli una trama molto scarna, ma in seguito mi sono accorta che tanti elementi del romanzo della Lower ricorrono in Un Giorno Perfetto uno su tutti l'uniformità. Ira Levin aveva già pensato a un mondo piatto, tutto uguale, dove gli uomini sono controllati in quello che fanno, mangiano, indossano... Addirittura vengono mutati geneticamente per essere il più simile uno all'altro: stessa altezza, stesso colore della pelle, degli occhi, dei capelli... La vita è controllata da un bracciale che dice loro cosa fare e cosa evitare, c'è un enorme computer che immagazzina milioni di dati e in base alla loro elaborazione prende delle decisioni, e poi ci sono gli incurabili. Sì, avete capito bene, come in Delirium. Fuori da questo mondo apparentemente perfetto ci sono persone che vivono come dei novelli fuorilegge senza il braccialetto, ma soprattutto senza restrizioni, odiando, amando e combattendo per la libertà.
A questo punto ho una sola domanda che mi frulla in testa. Ma perché Ira Levin non viene più pubblicato? La risposta non mi arriva... ma se siete curiosi Un Giorno Perfetto è uscito anni fa per la Garzanti, anche se oggi è fuori stampa. A me comunque la traduzione non ha fatto impazzire, quindi opterei per un'edizione completamente rinnovata. Utopia? Può essere...
Se avete letto altri libri in cui si parla di uniformità e incurabili io sono tutta orecchi!