Transformers 4: l'era dell'estinzione

Creato il 17 luglio 2014 da Jeanjacques

Mia nonna dice, con gran sfoggio di dialetto trentino: «A sete ani s'è putei, a setanta s'è ancor quei». E devo dire che ha proprio ragione, perché da Transformers sono passati sette anni, io da diciassettenne sono diventato un magnificerrimo ventiquattrenne e in questo lasso di tempo sono andato a vedermi tutti i seguiti, spinto dalla nostalgia del cartone che guardavo da piccirillo. Resta solo quello, però, nostalgia, perché dopo lo svago di due ore e passa questi film non riescono a trasmettermi molto altro. E non tiriamo fuori le solite storie che 'eh ma lo sai che non ti vai a vedere Tarkovskij' perché, vorrei vedere, anche dai film più commerciali, quando fatti bene, ho saputo trarne qualcosa. Da Pacific rim porto il ricordo di una regia monumentale in grado di rendere quasi nuovi dei cliché abusatissimi, Spider-man 2 mi porta alla mente una maturazione del protagonista da manuale, scritta benissimo e diretta anche meglio, mentre Il prigioniero di Azkaban ha sfoggiato una delle ambientazioni fantasy più belle del primo decennio degli Anni Zero. Di questi film invece nulla, solo la certezza che ne faranno altri e che io, da bravo pirla, me li andrò a vedere, spinto sempre da quella fottuta nostalgia e voglia di staccare del tutto la testa dal mondo e dai miei problemi. Senza contare che a questo giro si è unita anche la signora Jean Jacques, che [oltre a non essersi vista i tre film prima, che tanto alla fine sono tutti uguali] non è molto dedita alla visione di questo genere di film, quindi la nottata è stata ancora più strana.

Dopo la battagliona di Chicago narrata in Dark of the moon, il governo ha messo al bando gli Autobot. Aiutati da una strana forma di vita aliena, tutti i federali si stanno impegnando per uccidere ogni Transformers, creando una sorta di caccia all'alieno senza precedenti. Un giorno però Cade Yeager, un meccanico/inventore sulla via del fallimento, trova i rottami di un vecchio camion e...

Quando la tua ragazza si offre di accompagnarti a vedere un film simile, capisci che quello è vero amore... quando invece esci dalla sala pienamente soddisfatto di ciò che hai visto, allora comprendi che il tuo cervello sta andando letteralmente a farsi fottere. Sempre che non ci sia andato già da tempo. O capisci che sotto quella patine finto-intellettualoide che ti sei creato, sei un tamarro della peggior specie. Perché è inutile che lo neghi con tanti giri di parole, ma a me le fracassonate piacciono parecchio. E più CG c'è, meglio è. Posso comodamente dire che, non avendo alcuna aspettativa [e che cacchio, è sempre un film dei Transformers], tutta la delusione lasciatami da un prodotto come Godzilla qui è stata pienamente ricompensata. Forse troppo. Diciamo che sono le tre ore - dura centosessanta minuti, è un film eterno! - di assoluta e ingiustificata ignoranza che mi servivano, quelle che mi fanno staccare necessariamente il cervello e che mi fanno uscire dalla sala come un uomo nuovo e svuotato da tutti i problemi del mondo. E l'hanno fatto con esplosioni, robot che si menano stavolta in maniera comprensibile, senza quella terribile regia [?] solita di Michael Bay, mostri a tutto spiano, astronavi con tanto di Excalibur tarocca e dinosauri robot. Tutto questo in un unico film e non è ancora tutto quello che questo film a da riservare. Perché nel mezzo ci sta anche un piano di una multinazionale capitanata da Stanley Tucci che cerca di fare dei cloni dei Transformers per uso militare [che ci riservano una frase figherirma come: "Io non ho anima, per questo non ho paura"] e una leggenda che vede dei guerrieri antichi da risvegliare. Una storia che forse poteva benissimo fare a meno di mezze cose e durare novanta minuti canonici, ma in mezzo sono state inserite alcune delle sequenze di battaglia più fighe di sempre. Giuro. Da gran fan delle scazzottate e dei combattimenti al limite dell'inverosimile ho goduto come un riccio nel vedere interi quartieri ed isolati cittadini che venivano fatti fuori dalla furia di questi stramaledetti robot, mi hanno fatto ridere le frase stereotipate al massimo e tutto il resto. Un film che va preso per quello che è, insomma, ma che purtroppo alla fine non lascia molto allo spettatore se non quella sensazione di divertimento che, una volta finito, lascia un poco di vuoto dentro perché inconsistente. E potrò sembrare incoerente a fare questo discorso, anche perché sapevo già in partenza che sarebbe stato così quindi, però non posso che far rimanere un po' di ordinaria coerenza in un discorso che ne chiede parecchia. Nonostante mi sia piaciuto e spero in un quinto capitolo ancora più basso e ignorante, non posso che pensare al fatto che forse sarebbe meglio ambire a un qualcosa di meglio. Non dico un capolavoro, ma almeno un film dove un regista sappia come riscattare uno script abbastanza scadente e in certi tratti illogico a favore di una vera e propria cinematograficità. Perché Michael Bay non fa regia, fa sfoggio di mezzi, gentilmente concessi da Steven Spielberg, ed è questa la pecca maggiore di questi film: ovvero l'essere solo delle baracconate senz'anima, nonostante gli autobot la rivendichino. Però resta sempre un qualcosa di stupefacente vedere fino a che punto gli effetti speciali sono in grado di spingersi al giorno d'oggi, perché il realismo raggiunto qui tocca delle vette quasi impensabili, specie per la vastità della portata d'azione. Ed è questo l'unico merito effettivo del film... che comunque punta unicamente a quello e riesce nel suo misero intento, grazia alla gente come me che necessita di un po' di timing a neuroni rigorosamente azzerati almeno una volta all'anno.

Alla fine quindi si sapeva benissimo a cosa si andava incontro, quindi nessuna sorpresa. Mi ha saputo divertire come solo questi film sanno fare ma, come già detto, non fosse per il vecchio cartone...Voto: ★ ½

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