Transmit è un’idea di Tony Buck, il percussionista dei Necks, qui impegnato principalmente con la chitarra. Insieme a lui anche James Welburn al basso, che è uscito quest’anno per Miasmah con un disco molto buono, al quale ha collaborato Tony stesso. Completano la formazione Brendan Dougherty, che sta fisso dietro la batteria (a volte Buck lo affianca con un’altra…), e Magda Mayas alle tastiere. L’esistenza del progetto Transmit è legata al desiderio di Buck di confrontarsi con forme più convenzionali rispetto a quelle dei Necks, come dimostrato subito dal primo pezzo, “Vinyl”, che si basa molto sulla reiterazione minimalistica tra il basso potente di Welburn e la batteria, con gli altri due a ricamare occasionalmente sopra. “Vinyl” per inciso, è l’episodio migliore di questo Radiation e non dispiacerà affatto a chi ascolta noise-rock. Niente male nemmeno lo pseudo-tribalismo di “Two Rivers”, pezzo al quale l’organo della Mayas dona più di una sfumatura psichedelica. “Drive”, cover dei Cars con alla voce Buck, è trascurabile e piuttosto slambricciata, ma sta scrivendo uno che non regge nemmeno trenta secondi dell’originale. Più divertente “Swimming Alone”, che inizia con quelle percussioni sparse che lasciano pensare a un ritorno all’impro, ma cresce in volume, groove e spessore, trasformandosi di nuovo in una specie di noise-rock incentrato sulla riproposizione ossessiva di una sola “frase”. Interessante, infine, anche la malinconia di “Right Hand Side”, meno la conclusione di “Who” (ispirata, pare, a Pete Townsend, ma le ragioni mi sfuggono).
Transmit è un gruppo con grosse potenzialità, ancora alla ricerca della miglior alchimia, dato che non tutti e sei i brani sono coesi/memorabili, ma è evidente che due o tre di essi sono realizzati da gente che ci sa fare.
Tracklist
01. Vinyl
02. Two Rivers
03. Drive
o4. Swimming Alone
05. Right Hand Side
06. Who