Dalla presentazione della miniserie su Fantascienza.com:
H+ viaggia nel futuro, dove non esistono più cellulari, internet, televisione. No, nel futuro saremo tutti connessi direttamente ad H+, tramite un chip nella corteccia cerebrale (non è detto che ci voglia poi molto per arrivarci). Solo che qualcuno inserisce un virus nella rete e un terzo della popolazione collegata a H+ muore.
Dalla pagina Facebook della miniserie (traduco liberamente):
H+: questa serie digitale porta gli spettatori in un futuro apocalittico nel quale la tecnologia sta sfuggendo al nostro controllo... Un futuro in cui il 33% della popolazione mondiale ha sostituito cellulari e laptop con un computer impiantabile chiamato H+, uno strumento dalle piccolissime dimensioni, ma che permette all'utente di essere connesso al web 24 ore al giorno. Ma c'e' anche qualcos'altro all'orizzonte... Un qualcosa di scuro e letale... E nel giro di pochi secondi miliardi di persone moriranno, aprendo la porta a mutamenti radicali nella struttura politica e sociale del pianeta. Ai sopravvissuti non resta che cercare di capire cosa sia successo.
Una riflessione: "H+" e' da tempo utilizzato come abbreviazione di "transumanesimo". Humanity+ (l'associazione mondiale dei transumanisti) e h+ magazine (l'ammiraglia dei siti transumanisti internazionali) vi fanno riferimento. E il Network dei Transumanisti Italiani abbrevia spesso il proprio lungo nome con il piu' rapido Network H+. Mi chiedo che impatto avra' questo dirottamento di significato sul brand transumanista. Da una parte, il tono della serie mi sembra essere fra il catastrofista e il tecnoscettico (e mi aspetto il solito riciclaggio del mito di Icaro, almeno a giudicare dal trailer qui sopra), ma dall'altra potrebbe aprire nuovi orizzonti a chi seguisse la miniserie e mettesse "h+" in Google per poi imbattersi nei "nostri" siti. Inoltre pare che i telespettarori (pardon! i rete-spettatori?) potranno influenzare la trama della serie, ma in che direzione la spingeranno, e' tutta da vedersi...
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