Il padrino in questione è Vincenzo Virga, 75 anni, già condannato in via definitiva alla pena dell'ergastolo, e attualmente sotto processo perchè considerato il mandante dell'omicidio di Mauro Rostagno.
Uno dei più ricchi boss del trapanese si è dichiarato «povero» e la Corte d'assise di Trapani non ha potuto fare a meno di concedergli il gratuito patrocinio.
A mettere il naso negli “affari di Stato” (e quindi di noi tutti) oggi è l’edizione locale del quotidiano Repubblica.
I controlli sulla situazione economica di Virga, si apprende, scatteranno più avanti, ma non è detto che siano attendibili. Ovvio, perchè controllare prima? E soprattutto, perchè indagare su come il boss si sia salvaguardato il patrimonio “extra confisca” molto probabilmente intestato a prestanomi?
Succede a Trapani e succede in Italia. Succede per il boss più ricco della provincia di Trapani. Per il padrino che ha governato più di una fetta di Sicilia per oltre trent’anni e che adesso, finalmente al suo posto, continua a schiaffeggiarci.
A voler pensar male, pare che qualcuno abbia fatto un patto col diavolo.
«Siamo davvero al paradosso - afferma l'avvocato Fabio Lanfranca che rappresenta Carla Rostagno, sorella del giornalista-sociologo ucciso nel 1988 - mentre lo Stato sostiene le spese legali di uno dei mafiosi più potenti di Trapani, le parti civili sono costrette a sobbarcarsi sacrifici enormi per presenziare alle udienze».
Già, come dargli torto?
E dall’antimafia pare che per oggi sia tutto. (per fortuna)