Trapianto a dimora

Da Mallo2011

Le prime lattughine seminate stanno crescendo nelle serrette sul balcone.
L'indivia bianca riccia da taglio è un po' più indietro, probabilmente ha risentito del calo di temperatura delle settimane scorse.
Il crescione invece è del tutto fermo; si intravedono soltanto un paio di piccolissimi steli alla sommità dei quali forse cominciano a spuntare due minute foglioline, forse!
Invece le insalate orientali sono cresciute molto più rapidamente e sono pronte per essere trapiantate.
Prima di questa operazione è però necessario acclimatare le piantine alla vita all'aperto.
Per far questo ho dapprima scoperchiato le serrette per qualche ora al mattino, quando il sole batte sul mio terrazzo.
Dopo un paio di giorni le ho lasciate scoperte dal mattino alla sera  richiudendo la serretta durante la notte.
Infine dopo un paio di giorni ancora, e visto che la temperatura si manteneva mite, ho completamente tolto la parte superiore della serretta e le ho lasciate all'aperto giorno e notte in modo da irrobustirle completamente.
A questo punto erano pronte per essere trapiantate nei vasi definitivi.Ed ecco la matita all'opera per separare i gruppi di piantine in modo preciso e senza danneggiare troppo nè le radici nè le foglie.
Tra qualche giorno, quando le lattughe avranno superato lo schock da trapianto sarà necessario diradarle in modo che in ogni vaso ci siano soltanto cinque o sei piante.
Questa operazione, che so di dover fare, mi preoccupa un po' perché mi sembra quasi di sprecare i semi, le piante ed il lavoro della natura di tutti questi giorni.
Tuttavia gli esperti sostengono che le lattughe e tutte le altre orticole, per crescere bene hanno bisogno del loro spazio e patiscono se sono troppo affollate tra loro.
Comunque credo che lasciarle crescere così come sono adesso per un altro paio di settimane non farà loro certo del male e dovrebbe permettere a me di scegliere meglio quali sono le piante più vigorose da lasciar crescere, e sacrificare senza troppi rimpianti quelle più debolucce.


A presto,
Mallo2011