KOLLAM - Il giudice di Kollam ha deciso l’immediato trasferimento nel carcere di Trivandrum dei due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre,accusati dell'uccisione di due pescatori indiani, Nessuna indulgenza, quindi. Lo ha detto il Chief Minister del Kerala, Oommen Chandy, sostenendo che nei confronti dei militari italiani vi sono "prove incontrovertibili".
Il giudice ha disposto che i due italiani ricevano in carcere un trattamento differenziato, dato il loro status particolare. E ha lasciato alla polizia e alla direzione generale delle prigioni la libertà di disporre in seguito una diversa forma di custodia. Il giudice ha convertito il fermo di polizia in 14 giorni di fermo giudiziario per i due fucilieri. Accolta in parte la richiesta dell'avvocato dei due militari italiani, Raman Pillai, il quale aveva domandato al giudice un "trattamento benevolo" visto che si tratta di soldati in servizio anti pirateria su una nave "non ostile". Sottolineando la campagna negativa della stampa indiana, che li ha chiamati "banditi del mare", il legale ha ricordato inoltre le buone relazioni diplomatiche tra Italia India e che "nessuno è colpevole fino a quando non ci sia una sentenza".
Il primo ministro Chandy, in un dinbattito all'assemblea dello stato, aveva detto che i procuratori avevano respinto tutti gli argomenti principali dell'Italia in difesa dei suoi soldati. Le autorità italiane prima avevano detto che i pescatori erano stati confusi co una barca di pirati pirati. Poi, si sono opposti al processo in base alle leggi indiane, sostenendo l'incidente è avvenuto fuori della zona marittima esclusiva indiano. Lo Stato del Kerala aveva respinto questi argomenti mettendo in chiaro fin dall'inizio che l'imputato deve sottomettersi alle leggi indiane (e il 17 marzo in Kerala si vota per il congresso. Guarda caso).