Tratta, non volgiamo lo sguardo.

Da Suddegenere

Alla Commissaria europea agli Affari interni, Cecilia Malmström

Al Ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione, Andrea  Riccardi

Alla Ministra dell’Interno, Anna Maria Cancellieri

Agli uomini e alle donne che non vogliono più volgere lo sguardo

(da UDIcheSIAMO )

Pesaro, 2 giugno 2012

Da almeno vent’anni passiamo per le strade accanto a giovani donne, spesso minorenni, che sappiamo tutti essere SCHIAVE. Sono corpi venduti e comprati, martoriati, marchiati a fuoco  per diventare merce di scambio. Questa “merce” esiste perché ha un mercato, c’è una domanda, allora viene da chiedersi: quanti degli uomini che ci sono accanto – mariti, fratelli, figli – ne fanno uso?  Non si può più volgere lo sguardo perché questo ci rende complici di uno dei crimini più diffusi e tollerati dalle “ persone per bene” e dalle istituzioni.

Da anni associazioni, singole donne, religiose, denunciano una situazione che la globalizzazione ha reso ancora più ampia e drammatica. La tratta degli esseri umani.

La tratta investe diversi aspetti della vita degli esseri umani:”Che sia per lavoro forzato o sfruttamento sessuale, la tratta di esseri umani è un delitto orribile e va chiamato con il suo vero nome: schiavitù moderna.Combatterla è per me una priorità fondamentale. Dobbiamo mobilitare ogni mezzo per rafforzare la prevenzione, l’attività di contrasto e la protezione delle vittime.”Queste sono parole che condividiamo della Commissaria europea Cecilia Malmström,  aggiungendo che dietro un uomo schiavo, c’è un essere umano più schiavo: una donna. E con le donne i bambini, i nati di donna.

Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, 12 milioni di persone in tutto il mondo sono al lavoro forzato, compresi i bambini. Ogni anno circa 800.000 persone sono vittime di tratta attraverso i confini nazionali, l’80% dei quali sono donne e ragazze e “fino al 50%” sono i bambini. Dal 2007, la comunità europea ha istituito una giornata europea contro la tratta di esseri umani: il 18 ottobre http://ec.europa.eu/anti-trafficking/entity.action

Le donne che sottoscrivono questa lettera si impegnano a celebrare il prossimo 18 ottobre focalizzando l’attenzione sulle donne. Lo facciamo oggi 2 giugno – festa della nostra Repubblica -  perché nessuna di noi può sentirsi cittadina di un paese civile se altre donne  sono tenute in schiavitù. Agli uomini che la sottoscriveranno chiediamo di non limitarsi a firmare, ma ad esporsi pubblicamente ed in privato con azioni concrete, significative contro la servitù sessuale di donne e bambini.

Con questa lettera ci rivolgiamo ai Ministri Riccardi e Cancellieri perché facciano quanto è nelle loro facoltà per contrastare comportamenti delittuosi e/o per sensibilizzare l’opinione pubblica. Scriviamo alla Commissaria europeaMalmström convinte che una convivenza civile tra i generi passa  anche  dal rafforzamento simbolico e concreto del sentirsi cittadine/i europei.

Il logo che  abbiamo usato è quello della Comunità europea, ci siamo permesse di femminilizzarlo, certe che si saprà cogliere il senso politico.

Per comunicare iniziative: 18ottobre2012@gmail.com

Per firmare: http://www.petizionionline.it/petizione/tratta-non-volgiamo-lo-sguardo/7099

Firme: Pina Nuzzo, Biancamaria Elia, Antonella Pompilio, Doriana Righini, Ester Pacor, Ilaria Scalmani, Silvana Casellato, Giulia Stagi, Claudia Mattia, Angela Catania, Enza Miceli, Claudia Lisi, Maddalena Rufo, Loredana De Vitis, Gabriella Gavioli, Arianna Martignon, Valentina Sonzini, Valeria Mercandino, Roberta Paoletti, Teresa Di Martino, Federica Castelli, Angela Lamboglia, Eleonora Mineo, Claudia Bruno, Judith Pinnock, Cristina Colombo, Cristina Magnaschi, Lorena Bianchetti,

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