Notizia tratta da www.ciesseblog.info by Carlo Santi, Direttore Editoriale CIESSE Edizioni.La prima uscita pubblica per GOCCE SU DINO BAGGIO venerdì 16.12.2011 a Tombolo (PD). Evento assolutamente INDIMENTICABILE e STRABILIANTE. Un successo certamente annunciato, il Municipio di Tombolo era stracolmo (quasi 400 persone). Il merito della serata va al Sindaco Franco Zorzo, che ha curato personalmente ogni più piccolo aspetto e dettaglio dell’evento con la preventiva distribuzione di migliaia di volantini, locandine, luminarie, annunci ai giornali, in primis la mitica Gazzetta dello Sport che ha sottolineato l’uscita del libro e pubblicizzato l’evento, ma anche alle TV come la stessa RAI che ha dedicato una pagina del “Televideo” all’evento.
Gli autori Marco Aluigi e Dino Baggio
Emozioni “forti” vissute anche attraverso l’incredibile voce di Bruno Pizzul: grande "testimonial" di questa prima uscita pubblica del libro. Una sorprendente emozione l’ha anche suscitata il sentire la mitica, notissima e particolare voce di Pizzul durante il suo intervento e, successivamente, nell’improvvisata intervista a Dino (assolutamente non concordata e, ve lo garantisco, per questo ancor più bella) a cui si è dato seguito la visione del video dei goal più belli del Campione con la telecronaca effettuata dallo stesso “proprietario” della voce sentita in “diretta” poco prima condita dall’atmosfera creata, quale colonna sonora, da uno dei pezzi più “forti” degli altrettanti mitici U2. Emozioni “reali” quando, in bella mostra, vi erano disposte le gloriose maglie indossate da Dino Baggio durante la sua carriera. Le maglie erano sotto “scorta” da parte dei Carabinieri e di due Agenti della Polizia Municipale (che non le hanno mai perse di vista un solo istante e che Dino, alla fine della serata, le ha personalmente recuperate a dimostrazione di quanto ci tiene – giustamente dico io). Erano quelle del Tombolo, del Torino, della Juventus, dell’Inter, del Parma, della Lazio, del Blackburn. Immancabile la mitica maglia della nazionale, Dino ne ha indossate tante, ma l’altra sera c’era quella a cui tiene in modo particolare: quella con il numero 13 e il nome D. Baggio cucito dietro: cioè la maglia da Vicecampione del Mondo USA 1994. Sopra di essa, le scarpette. Maglie epiche, che hanno il loro peso per essere state indossate per squadre importanti, maglie che lo hanno accompagnato all’apice del suo successo, a livello internazionale e mondiale. Il “ragazzino”, partito da Tombolo all’età di dodici anni, che ha raggiunto il suo sogno scalando le vette più alte del mondo del calcio.Prossimi appuntamenti, già calendarizzati: sabato 07.01.2012 a PONTE DELLE ALPI (BL), sabato 28.01.2012 a CONCO (VI). Altra occasione, con data ancora in bilico fra sabato 14 o 21.01.2012, a Pordenone. Anche in tali occasioni si parla di centinaia di presenze, a testimonianza di quanto Dino Baggio è amato soprattutto dai giovani, che magari lo conoscono di fama pur senza mai averlo visto in "azione" ai tempi di Torino, Juve, Inter, Parma, Lazio e nella nazionale con le avventure dei Mondiali e gli Europei degli anni novanta, come è apprezzato e mai dimenticato da cosiddetti "meno giovani".Altra emozione, questa volta è stata solo mia e di nessun altro, ma la voglio condividere per far capire un aspetto, poco conosciuto dai più, di com’è fatto un uomo come Dino: una sua telefonata al sottoscritto, ieri sera (17.12.2011) verso le 19,30. Non una semplice telefonata e non certo di rito, ma assai gradita. Mi ha “semplicemente” chiesto se ero contento di com’era andata la serata. Non so se si riesce a capire il mio stato d’animo: il Campione e amico Dino Baggio che mi chiede se sono stato contento? Incredibile! Per quanto mi riguarda, Dino ha segnato un altro strabiliante goal solo che, questa volta, lo ha fatto nei miei confronti vincendo la Coppa Mondiale della mia infinita gratitudine!
Scontata la mia risposta: “Dino, tu sei abituato ai grandi eventi e magari non te ne rendi conto, ma io ho vissuto il momento più esaltante della mia vita: da editore, da uomo e anche da scrittore. Mai vissuta una presentazione così imponente, sentita, partecipata ed emozionante. Tu, invece… per te com’è andata?”
Dino mi ha risposto: “A me è piaciuto moltissimo e sono proprio soddisfatto. Sai che oggi mi ha fermato tanta gente per strada, tutti mi hanno detto che la serata è piaciuta, che si sono divertiti e, questo, mi ha fatto piacere. Però sappi che, per me, era importante che tu, Carlo, fossi contento, te lo devo perché hai creduto in me. Ne faremo altre di presentazioni e voglio solo che tu possa essere sempre soddisfatto.”
La mia risposta: “No, Dino, tu devi essere contento, tu non devi niente a nessuno se non a te stesso. Sono io che devo ringraziare te per la fiducia che hai riposto in me e nella CIESSE.”Non ho voluto “romanzare” la cosa, ci mancherebbe, bensì condividere questa “semplice” testimonianza con voi che leggete questo post, per far comprendere quanto è facile “stimare e apprezzare” uno come Dino Baggio. Voglio usare una sua affermazione, presente anche nel libro: – Un uomo può essere un Campione, ma non tutti i Campioni sono uomini. – Per me Dino è un uomo da additare quale esempio di umanità, umiltà e semplicità soprattutto al di là dall’essere anche Campione cosa che, assolutamente, va data per scontato.
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