Trattoria Il Baracchino Tirli - Se vi trovate nei pressi di Punta Ala

Da Ricette E Racconti 3.0 @uladelamajun


Punta Ala è una località marina in provincia di Grosseto, un lembo di terra che si allunga sul mare proprio come una “punta”, guadagnando uno splendido panorama che dal mare si affaccia lungo una interminabile sequenza di pinete. Le costruzioni immerse nel verde sono quasi tutte originarie degli anni ’70 e attingono a quei criteri di architettura organica che reclama una fusione con la natura nel rispetto dell’ambiente circostante, pur senza tralasciare il particolare estetico. Perché in fondo Punta Ala è una località balneare chic, nulla è lasciato al caso: percorrendo la strada principale noterete una serie di sentieri che si diramano in direzione del mare, quasi nascosti ma asfaltati e ben curati. I campi e le pinete in cui sono immerse le stradine non lasciano terreno ad erbacce infestanti e conducono alle lussuose spiagge, dove capannine di legno scuro e dai tetti in paglia  si mimetizzano con la vegetazione circostante. A mio parere le località vip, per quanto siano dotate di ogni comfort e garanzia di tranquillità, solitamente condividono una pecca non trascurabile: la ristorazione ha prezzi inverosimilmente alti, molto spesso discrepanti rispetto alla qualità offerta (e a volte rispetto alla quantità). Novelle cusine e chiccherie non sempre si sposano con la cultura del gourmet e succede così di prendersi delle “batoste” che incidono in maniera imprevista sul budget della vacanza. Per fortuna siamo in Toscana e, appena ci si inoltra in percorsi extra turistici, non è difficile scoprire trattorie e osterie tipiche per una mangiata indimenticabile. La dritta sul ristorante Il Baracchino in verità ci è giunta dalla nostra vicina di ombrellone, che si stava lamentando delle mini porzioni a prezzo d’oro offerte dal ristorante della spiaggia, decantando invece questa trattoria appena fuori  mano ma decisamente valida. La signora aveva l’aspetto della buongustaia: accento romanesco, “qualche chiletto in più”, la dovizia di particolari con cui descriveva i piatti gustati, insomma, dava l’idea che ci si potesse fidare! Così la sera stessa io e Alberto proponiamo ai nostri amici una puntatina al Baracchino: carichiamo figli e cane e ci addentriamo nella campagna maremmana dove, dopo pochi km di curve, incontriamo un ristorante che dal promontorio si affaccia sul mare. 

I tavoli in ferro battuto sono quasi tutti disposti nell’ampio cortile, apparecchiati in maniera semplice e si gode di un clima fresco e ventilato. A ridosso del cortile una zona giochi per bambini riflette la disponibilità dello staff nei confronti dei più piccoli. Il menù offre un’ampia scelta della tradizione toscana, tra cui l’immancabile cinghiale cotto in umido o alla piastra e l’irrinunciabile fiorentina: enorme, tenera, gustosa, cotta in maniera eccellente con una crosticina lungo il bordo della carne che conferisce ancora maggior sapore. Mi sarebbe piaciuto mostrarvela qui sul blog, ma quando me l’hanno presentata mi sono avventata sul piatto con l’acquolina in bocca… e addio foto. Tra gli antipasti abbiamo scelto dei salumi tipici di cinghiale e oca e dei crostini con lardo e fegatini. 


La scelta dei primi era infinita e spaziava dalla tradizione ai classici della cucina italiana, inseriti forse per incontrare il gusto della maggior parte dei turisti. Sarei stata curiosa di assaggiare le tagliatelle con i ceci o al cinghiale, o ancora i ravioli con baccalà e porri e la zuppa di funghi, ma mi aspettava la sfida della carne. La carta dei vini presentava perlopiù vini rossi toscani; per innaffiare il tutto abbiamo scelto un giovane Bolgheri, il Bruciato di Antinori, andando un po’ fuori zona ma pensando fosse più beverino rispetto ad un Chianti. In effetti, nonostante la temperatura estiva, l’uvaggio di Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah ha ben accompagnato sia la carne alla griglia sia le tagliatelle ai porcini scelte dai nostri amici in quanto praticamente privo di tannino e con un armonico sentore fruttato ed erbaceo. I dolci erano tutti di produzione propria: abbiamo scelto il classico tiramisù e lo zàzà, un goloso semifreddo alla crema ricoperto da una abbondante colata cioccolato caldo… secondo voi ho la foto da mostrarvi?!

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