L’opera si basa su un libro, “Lieto Evento”, andato piuttosto bene, che pare essere un voltapagina in cui orde di più o meno neo (ma di sicuro tutte) mamme ci si rivedono. L’autrice non nasconde sia stato il suo modo di condividere e un po’ esorcizzare la realtà. Parliamoci chiaramente, l’arrivo di un pargolo è davvero un lieto evento, ma il non vedersi le dita dei piedi, il dolore del parto e il non dormire per mesi non sono momenti divertenti e l’autrice ha deciso, con una spolverata di humor, di condividere il più possibile con il suo pubblico.
La storia è quella di una coppia di giovani dei nostri tempi, Barbara e Nicolas, belli ed innamoratissimi che un giorno si lasciano travolgere dall’idilliaco sentimento che provano e, con leggerezza, si ritrovano in tre. Gli ostacoli da superare pian piano divengono una inarrestabile valanga che finisce col soffocare e travolgere la coppia. Le banali decisioni, le difficoltà quotidiane, le intromissioni dei famigliari, le esigenze del pargolo assorbiranno tutte le ore diurne e notturne della madre, che non si sentirà più una compagna e men che meno donna.
Con sovrabbondanza di particolari, viene analizzato e proposto ogni singolo spiacevole aspetto della trasformazione di una donna incinta in mamma a tempo pieno. Vi è una volontà che a tratti pare un po’ morbosetta o, peggio ancora, una rivendicazione fuori tempo massimo. Se inizialmente sembra bacchettare i giovani d’oggi (che poi tanto imberbi non sono), quando il film cambia registro Barbara si trasforma prima in una povera vittima, poi riemerge come una vincente grazie ad una settimana (?!?) a casa di mamma e ad un compagno che da annoiato ed assente si trasforma nell’uomo dei sogni, mmm…