Tre a uno

Creato il 08 ottobre 2011 da Danemblog @danemblog
Cominciamo da qui, perché secondo me è da qui che viene tutto, poi capirete. Io ho un padre con un lato femminile molto pronunciato. Non parlo di quelle tettine che vengono al posto dei pettorali, quando ormai ti sei affacciato oltre i sessanta e se un po' dolcemente corpulento. Non sto nemmeno sobillando, l'ipotesi che mio padre sia gay. Dico semplicemente che al di là dell'animo cavalleresco, mio padre è in contro tendenza con molti dei comportamenti dei coetanei. Scrive poesie, tiene un diario (che potrebbe essere benissimo un blog, ma non sa usare il computer) da sempre, raccoglie fiori e personaggi Thun (questo è il segnale). Allo stesso tempo, non è capace nemmeno a cambiare una lampadina: parole sue "se devo avvitarla, giro io e non lei".  Al contrario mia madre, per esigenze contestuali, ma soprattutto per carattere, ha un mascolinità, bene celata, ma profonda. Per capirci, è lei che montava le Lego con me (forse perché era geometra: e questo è un segnale. Faceva la geometra in un periodo in cui, le professioni tecniche erano "bandite" alle donne), è lei che cambia le lampadine a casa (of course), ma non solo. Sistema prese e cavi elettrici, monta e rismonta mobiletti, cuoce la carne al barbecue estivo.  Cresciuto in questo mondo famigliare, capirete che per me gli stereotipi sessisti sono stati più o meno sconosciuti. Anche perché se mio padre provava, con poca convinzione a pronunciarne uno, mia madre lo picchiava (si fa per dire).  Insomma, questo per dire, che sono felicissimo dell'assegnazione del Nobel per la Pace, ma ripensandoci bene a me, quelle tre donne al prezzo di un premiato, non è che mi piaccia granché. Ha il sapore di "ne servono 3 per farne 1", ma forse mi sbaglio. O forse la colpa è del come sono cresciuto.  Tutto qui, senza polemica.
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