Tre anelli d’argento parlanti. Lo stemma civico di Maglie.

Creato il 14 dicembre 2010 da Cultura Salentina

© Vincenzo d'Aurelio: Portale Madonna della Scala di Maglie e stemma civico

Il significato dei tre anelli presenti nello stemma di Maglie ha avuto molto spesso spiegazioni fantasiose. Alcuni storici hanno semplicisticamente asserito che i tre anelli richiamassero direttamente alle stesse origini del primo nucleo abitativo di Maglie. Famosissima è la storia, ritenuta poco attendibile, del cappuccino casaranese Luigi Tasselli il quale nel 1693 affermò che i tre lochetti rappresentassero in realtà tre maglie da cui, quindi, il nome della località.

Il Tasselli, dunque, ignorava che la parola volgare Maglie fosse l’evoluzione della più antica Malle, anche se aveva già intuito una correlazione tra stemma e toponimo. Difatti, l’arma di Maglie è definita dall’araldica come “parlante” perché l’immagine raffigurata, le maglie, riconduce direttamente alla parola ossia Maglie. Ciò non è raro in araldica e basti pensare allo stemma della famiglia Tamborino di Maglie con i suoi tamburi da tamburino ma questa correlazione difficilmente si può legare all’origine del nome di un luogo o di una famiglia.

A esempio il gallo nello stemma di Galli-poli è solo un richiamo parlante che non ha alcuna attinenza col nome originario del luogo essendo, questo, legato etimologicamente alle parole greche kalé polis ossia città bella. Per tale motivo, a mio parere, l’origine dello stemma magliese va collocato in un arco temporale ben differente rispetto a quello in cui si costituì il primo nucleo abitativo e perciò è mia intenzione proporne una datazione. Nel XII sec. alcuni comuni italiani, ai quali era riconosciuto un certo prestigio per il ruolo assunto nel commercio e nella politica, cominciarono a fregiarsi di uno stemma la cui concessione era demandata principalmente ai sovrani.

Maglie in questi tempi era ben lontana dalla floridezza economica e commerciale tipica del suo Ottocento e pertanto in questo periodo è impossibile pensare all’adozione di un blasone. Col passare dei secoli lo stemma fu adottato anche dalle contrade, dalle Opere Pie, dalle corporazioni ecc. e su questa scia, probabilmente, anche Maglie realizzò il suo. Nonostante ciò, la collocazione temporale, seppur postuma al XII sec., rimane ancora molto vaga. Considerando però che i tre anelli dello stemma si relazionano direttamente ed esclusivamente alla parola “maglie” e che tale toponimo è il risultato di un’evoluzione linguistica secolare, una migliore approssimazione storica può essere tentata considerando l’epoca in cui la parola MAGLIE appare ufficialmente nei documenti. Dalle ricerche condotte da E. Panarese circa l’origine etimologica del nome Maglie, si evince che questa si attesta solo tra i primi del XV sec. e la fine del XVI sec. e pertanto l’origine dello stemma magliese deve per forza collocarsi in quest’arco temporale o poco dopo.

Una conferma potrebbe darla lo stemma della città inciso sul portale d’ingresso della chiesa di Santa Maria della Scala dove appaiono tre anelli allineati e legati verticalmente recanti la data del 1610. In questo caso saremmo di fronte allo stemma originario di Maglie oltre al più antico emblema civico presente in città. E’ il caso di sottolineare che questi tre anelli sono certamente lo stemma di Maglie considerando che detta chiesa, al pari di molte altre sulle cui facciate è ben visibile l’arma civica, è stata di juspatronato “comunale” per diversi secoli. Si aggiunga che la particolarità di quest’arma è data dall’assenza dell’intersezione dei tre anelli che paiono legati più che intrecciati.

La differenza è sostanziale perché nell’intreccio venendo a mancare un anello si rompe l’unione, nel legame invece almeno due ne restano e ciò in araldica ha significati molto diversi. L’attuale disposizione degli anelli, 1+2 male ordinati si direbbe in termini araldici, è dell’Ottocento e difatti ancora nel 1725, ad esempio, nella Chiesa della Madonna Addolorata si scolpisce uno scudo con tre anelli male ordinati in formazione 2+1 ossia in forma capovolta rispetto a quella attuale. Le diverse varianti dello stemma magliese hanno una spiegazione storica.

Nell’Ottocento mancava una vera e propria regolamentazione araldica e perciò chiunque avesse un certo prestigio sociale, dettato generalmente da agiate condizioni economiche, si fregiava autonomamente di uno stemma senza aver richiesto alcun riconoscimento ufficiale mancando dei requisiti nobiliari richiesti dalla tradizione. Con la nascita nel 1869 della Consulta Araldica del Regno d’Italia si cercò di mettere fine a quest’anarchia di blasoni con norme e prescrizioni precise. Nel 1878, difatti, l’allora sindaco Achille Tamborino chiese alla Consulta il riconoscimento ufficiale dell’attuale stemma cittadino.

Con Regio Decreto del 2 febbraio 1890, stesso anno in cui a Maglie fu elevata a città, si approvò lo stemma civico di Maglie blasonandolo «d’azzurro a tre anelletti d’argento, male ordinati e intrecciati». Nonostante l’ufficializzazione, lo stemma magliese continua a non rispettare i caratteri originari stabiliti per legge e, difatti, si nota ancora su molti manifesti e siti internet istituzionali tre anelli d’oro anziché d’argento. Invito, pertanto, tutti coloro che sono autorizzati all’uso di questo “marchio” a voler correggere l’errore e utilizzare la versione ufficiale. Ciò, non per una questione velleitaria quanto invece per una certa sensibilità civica oltre che storica mirata a tutelare il nostro stemma e ad evitare in futuro ulteriori e falsi rimaneggiamenti.

(Articolo apparso in “Città Futura”, n. III, Maglie, Novembre 2010)


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