Se l’aspettativa del lettore rimpiange Io Uccido rimarrà delusa, ma ritengo che sia parte della vita di uno scrittore cambiare e sperimentare; se in partenza Faletti ci aveva abituati con thriller mozzafiato dai contorni hollywoodiani, Tre atti e due tempi è un romanzo breve dai toni nostalgici, non riesco a definirlo un thriller o un giallo, anche se cattivi e morte non mancano, sembra una riflessione sul passato e sulle tante possibilità del futuro, possibilità variabili a seconda delle scelte di ognuno di noi.
Silver è un ex pugile, ex detenuto, ex marito, un uomo silenzioso che osserva e comprende molto più di quanto i suoi ignari attori possano immaginare, ma c’è solo un protagonista che gli interessa, suo figlio, un estraneo capace di scuoterlo e farlo affrontare incubi che credeva di essersi lasciato alle spalle.
Corruzione e mondo del calcio, assieme alla solitudine di chi ha sbagliato per sempre, sono i grandi protagonisti del romanzo, a tratti un po’ lento ma ricercato e curato nel dettaglio.