TRE CUORI (3 coeurs)

Creato il 08 luglio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

Ménage a trois debole e mancante di ritmo

Triangolo amoroso nel quale il caso ci mette lo zampino, Tre cuori delude le aspettative e non riesce ad accattivare in modo convincente lo spettatore.

Marc, ispettore delle imposte in trasferta in provincia, perde il treno per tornare a casa e incontra Sylvie. I due iniziano a camminare, cominciano a chiacchiere senza mai entrare nella sfera privata e si danno appuntamento a Parigi. Sfortunatamente Marc arriva in ritardo all’appuntamento e Sylvie se ne va. Un giorno Marc nei corridoi dell’ufficio incontra una giovane donna che ha dei problemi con le tasse. Si chiama Sophie, è la sorella di Sylvie, ma Marc non lo sa e comincia con lei una relazione.

Prendendo in prestito la struttura narrativa sliding doors (evitando di ostentarla eccessivamente), Jacquot mette a segno una pellicola dagli intrecci amorosi deboli e difficilmente credibili. Ciò che non convince in Tre cuori non è solamente la vicenda (nonostante tutto, a volte, la realtà supera la finzione), ma l’approccio con cui il regista decide di definire la pellicola. Tre cuori è, in fin dei conti, un film romantico, nel quale Marc, stressato impiegato delle imposte, si innamora e trova il suo piccolo pezzetto di paradiso in provincia con un figlio e una bella moglie. Tuttavia Jacquot semina costantemente drammaticità, a partire dalla musica (tetra e tragica) che accompagna il suo prodotto. Insomma Jacquot suggerisce e comincia a rendere spigolosa la vicenda che si appresta a raccontare. Difatti la causa della rottura dell’equilibrio arriva da un passato prossimo, che il destino ha pensato bene di sguinzagliare.

Come sarebbe stata la vita di Marc se non fosse arrivato tardi a quell’incontro? È questa la domanda su cui ruota l’intera pellicola e che ronza in testa al regista. E qui, probabilmente dimora il peccato mortale del film; perché se lo spettatore comune si sarebbe accontentato di una coincidenza, il regista preferisce sottolinearla ben più di una volta, costruendoci intorno un ménage familiare contrappuntato da una passione incontrollabile. Nonostante ciò Tre cuori mette in mostra un espediente interessante, ovvero quello che dà il ritmo al film. Perché Marc non soffre “di cuore”, ma per “il cuore” e questo è decisamente l’aspetto più interessante di un prodotto che nella seconda parte (con in aggiunta una voce fuori campo fastidiosa) scivola sempre più nei canoni della banalità.

I tre cuori, palpitando a ritmi completamente diversi, aprono le porte al dramma. Ed è così che passione e romanticismo si miscelano. Il risultato? Un thriller eccessivamente forzato.

Uscita al cinema: 6 novembre 2014

Voto: **


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