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Tre domande all’Ambasciatore italiano in Iran, Mauro Conciatori

Creato il 21 aprile 2015 da Nopasdaran @No_Pasdaran

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Pochi giorni fa, l’attuale Ambasciatore italiano in Iran, Mauro Conciatori, ha avuto un incontro con l’Ayatollah Rafsanjani, capo del Consiglio per il Discernimento e vero mentore politico del Presidente Hassan Rouhani. Fin qui nulla di strano, considerando che per un rappresentante diplomatico in un Paese estero e’ normale incontrare gli alti vertici politici (anche se noi, come noto, siamo per la rottura delle relazioni diplomatiche con il regime degli Ayatollah). Premesso questo, ci sono un paio di dichiarazioni fatte dall’Ambasciatore Conciatori in quella occasione che, dopo averle lette, ci hanno lasciati senza parole. Per la precisione, facciamo presente che la fonte da cui attingiamo la nostra informazione e’ l’agenzia di stampa iraniana IRNA.

Parlando con l’Ayatollah Rafsanjani, quindi, l’Ambasciatore Mauro Conciatori ha affermato: l’Iran e’ il pilastro di stabilita’ della regione, aggiungendo che le ‘sagge linee guida’ del Leader Supremo hanno illuminato i negoziati (in inglese “shed light on the negotiations“). Infine, il rappresentante italiano, “riferendosi alla situazione strategica” di Italia e Iran nel mondo, ha concluso: noi siamo molto consapevoli che l’Iran e’ un ponte di connessione tra Est ed Ovest e speriamo che questo Paese, attraverso l’interazione con il mondo, raggiunga una completa vittoria. Considerato il peso di queste parole, riteniamo opportuno reagire e porre alcune domande all’Ambasciatore italiano a Teheran.

  • Punto primo, Iran come pilastro di stabilita’ della regione: su questo argomento potremmo scrivere un libro intero. Evitando di tediare il lettore, cerchiamo unicamente di porre in risalto le questioni principali che contraddicono le affermazioni dell’Ambasciatore Conciatori. In primis un riferimento storico per l’Ambasciatore. Egregio Ambasciatore, la persona che aveva davanti nel Suo incontro, ovvero l’Ayatollah Rafsanjani, e’ la dimostrazione vivente di quanto Teheran sia un fattore di instabilità per tutto il mondo. Rafsanjani, infatti, e’ secondo l’Interpol uno dei responsabili dell’attentato contro il centro ebraico Amia a Buenos Aires (oltre 80 vittime innocenti). Di questa azione terrorista, se ne sente ancora l’eco, come dimostra la morte recente di Alberto Nisman. Parlando di fatti recenti, l’interferenza iraniana in Siria, Iraq, Libano, Gaza, Yemen e Afghanistan, ha determinato unicamente fenomeni di violenza e morte, tanto da provocare una storica reazione militare del mondo arabo sunnita – abbandonato dall’Occidente – dopo il tentativo dei Pasdaran di controllare anche lo Stretto di Bab el Mandeb. Proprio nelle ore in cui Conciatori esaltava l’Iran, in Libano l’ex Premier Siniora – tanto apprezzato anche dall’Italia – denunciava il fatto che, se ancora oggi Beirut non riesce ad eleggere un Presidente, e’ proprio per il fatto che Hezbollah prende ordini direttamente dall’Iran. Le ingerenze iraniane nella regione Mediorientale – particolarmente in Yemen – sono state duramente condannate anche da un altro attuale importante partner dell’Italia, ovvero l’Egitto di Al Sisi. Tutto cio’, senza ovviamente inoltrarci approfonditamente nelle nefandezze che i Pasdaran iraniani e i miliziani sciiti stanno compiendo da anni in Siria e in Iraq. Crimini contro l’umanità’ che, pur non avendo la stessa attenzione mediatica di Isis, non sono da meno di quelli commessi dagli uomini del Califfo al Baghdadi. Sarebbe questo Stato quindi, Egregio Ambasciatore, un pilastro di stabilita’ regionale?
  • Punto secondo, le sagge linee guida del Rahbar Khamenei sui negoziati: anche in questo caso, ci sfugge pesantemente il senso delle affermazioni dell’Ambasciatore italiano. Vorremmo sapere, di grazia, quali sarebbero queste sagge linee guida impressa da Khamenei al negoziato?. No perché a noi sembra che, anche nelle ultime dichiarazioni della Guida Suprema, la Dichiarazione di Losanna a e’ stato definita come “senza valore” (precisamente “una mera dichiarazione per i media”) da Khamenei che, tanto per cambiare, a continuato ad insultare gli Stati Uniti, ribadendo la sua sfiducia per il “Grande Satana”. Tutto ciò senza contare che, prima di elogiare un dittatore come Khamenei, sarebbe opportuno pensarci due volte. Soprattutto se si tratta della stessa persona che ha definito gli europei una “razza barbara”, che ha definito l’omosessualità “un grave peccato Occidentale” e che ha emesso una fatwa razzista contro i contatti con i fedeli Bahai. Diciamo che, a prima vista, non ci sembra un modello di riferimento per un rappresentante di uno Stato democratico e antifascista come l’Italia.
  • Punto terzo, la completa vittoria dell’Iran attraverso l’interazione con il mondo: ecco, su questo vogliamo sperare e credere che l’agenzia di stampa IRNA abbia riportato le parole dell’Ambasciatore Conciatori in maniera inesatta. Per capirci meglio: siamo ben consapevoli che nell’establishment italiano – politico, diplomatico e industriale – e’ attiva una lobby molto forte per il ristabilimento di forti relazioni bilaterali tra Roma e Teheran (Ambasciatore Toscano docet…), vogliamo pero’ credere e pensare che l’Italia non sostenga la vittoria politica e militare di un regime che sostiene e finanzia il peggior terrorismo internazionale al mondo. Anche per quanto concerne il ruolo dell’Iran come ponte tra Est e Ovest, vogliamo far presente che se il rapporto tra Occidente e Asia si deve poggiare su un regime come quello iraniano, allora c’e’ da sperare che qualcuno butti giù presto questo triste ponte. Se per un rappresentante italiano il perno su cui basare le relazioni tra Est e Ovest e’ un regime che valuta la vita della donna meta’ di quella dell’uomo, che ha impiccato oltre 1000 prigionieri in meno di due anni, che arresta i cristiani, che persegue la minoranza araba Ahwazi, che nega l’Olocausto, che invia jihadisti in mezzo mondo, che sviluppa un programma nucleare militare clandestino (che minaccia una regione intera), allora c’e’ da porsi seriamente la domanda su cosa veramente si intende per rapporto tra Oriente e Occidente…

Concludiamo questo articolo sottolineando che, con il massimo rispetto per l’Ambasciatore Conciatori e il suo ruolo istituzionale, sarebbe opportuno per l’Italia, e per tutto l’Occidente, rivedere seriamente questo approccio eccessivamente accondiscendente verso il regime iraniano, un approccio che non aiuta in alcun modo ne il popolo iraniano e le sue istanze di libertà, ne la risoluzione di tanti conflitti regionali in cui l’Iran e’ la causa – o uno delle cause –  principali delle crisi.



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