Ogni tanto su queste pagine torno a parlare dei fumetti Bonelli.
Con loro sono cresciuto. Ho adorato alcuni eroi (ne abbiamo già discusso in passato), tanto da comprare per anni tutti le mensilità, fino a quando mi sono venuti a noia.
I Bonelli hanno pregi e difetti facilmente identificabili. Anche di questo ne abbiamo già parlato. Negli ultimi anni non sono stato molto fedele a questa casa editrice, preferendo altri fumetti, da Hellboy ad alcune testate Marvel, passando per produzioni autoconclusive e indipendenti. Di tutto ciò trovate le mie recensioni qui, nel caso vi fosse sfuggito.
Tuttavia non ho mai abbandonato del tutto la CE Bonelli. Ho letto i numeri uno di ogni serie, anche se raramente mi sono affezionato a una di esse. Al momento seguo soprattutto Le Storie, che ritengo essere la collana più intrigante, seppur con degli alti e bassi.
Oggi però voglio dirvi il mio parere (in breve, per carità), su altre tre collane, che ho testato con attenzione.
Orfani
La discussa saga bonelliana a colori, vera novità per la CE milanese. O la si odia o la si ama. Così mi pare di intuire, sbirciando alcune community dedicate ai fumetti.
Io Orfani l’ho letto grazie ai volumoni rilegati in versione deluxe, pubblicati da Bao Publishing, casa editrice che stimo molto. Sono libri molto cari e di pregevole resa estetica, che per fortuna mi sono stati regalati.
Dico “per fortuna” perché li avrei ritenuti degli acquisti poco azzeccati.
Orfani mi piace poco. La saga riprende molti cliché della fantascienza bellica, senza offrire nulla che non sia già visto o già letto. La trama è matura e “cattiva”, almeno secondo gli standard Bonelli, questo occorre dirlo. Tuttavia non mi riesce a prendere, non mi fa mai sussultare.
In sostanza, se dovessi dare un voto da 1 a 10, appiopperei un bel 5 a Orfani.
Lilith
Rispetto all’ultima volta in cui ne ho parlato, qui su Plutonia, Lilith ha avuto un bel balzo in avanti, a livello di trama e di intreccio. Del resto siamo prossimi al gran finale, e Luca Enoch (uno dei miei fumettisti preferiti) ha finalmente deciso di dare un ottimo plot twist alla storia.
Lilith è dark fantasy, fantascienza e ucronia.
Il numero attualmente in edicola, La Guerra dei Fiori, è veramente buono. Tra l’altro si notano le traccie “ucroniche” lasciate dai precedenti interventi di Lilith nel corso della Storia della civiltà umana. Caratteristica, questa, che finora aveva latitato parecchio (paradossale, per una testata che fa del viaggio nel tempo in suo cardine).
Il prossimo albo, che verrà pubblicato a giugno, promette scintille. Qui qualche anticipazione.
Voto: 6,5
Adam Wild
La saga avventurosa di Gianfranco Manfredi, su cui molti lettori dicevano peste e corna prima dell’uscita nell’albo numero 1, si conferma una delle più belle novità di casa Bonelli di questi ultimi anni.
Adam Wild è un ritorno all’avventura vecchio stile, nell’Africa Nera del XIX secolo, tra Savana, schiavisti, selvaggi, schiavisti e molto altro ancora. Wild è un personaggio carismatico, vivo, avvincente.
Ogni albo è una sorpresa e – al momento – la qualità della collana si mantiene molto alta. Certo, è un genere che deve piacere. Molto “italiano”, se vogliamo. A me, per esempio, piace.
Voto: 7+
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