La Conferenza, il cui programma definitivo è consultabile al seguente link, appare infatti ricca di apporti differenziati, complementari e convergenti verso una nuova e trans-nazionale esplorazione del Barocco.
Come si legge nella presentazione dell'ENBaCH, utile a comprendere le metodologie e gli obiettivi del progetto e delle ricerche svolte, «negli ultimi anni si è rivista persino la nozione di Rinascimento, “mettendosi alle spalle vecchie tradizioni interpretative imperniate sul principio dell'“equilibrio” e dell'“armonia” e prestando attenzione anche al suo “lato 'notturno', 'umbratile', 'oscuro'”». Dopo aver citato Michele Ciliberto (Figure in chiaroscuro, Storia e letteratura, 2001), Professore di Storia della Filosofia Moderna e contemporanea presso la Normale di Pisa, il gruppo dell'ENBaCH sottolinea come sia tanto più necessario riconsiderare anche un Barocco di difficilissima categorizzazione. In particolare, è considerata limitata e semplicistica la proposta avanzata da José A. Maravall nel suo celebre La cultura del Barocco (il Mulino, 1999). Per lo studioso spagnolo, i principi cardine del movimento secentesco sarebbero da ricondurre alla temperie storico-culturale di un'epoca segnata dall'«instabilità nella vita sociale e individuale». Un'interpretazione questa, per l'ENBaCH, inadeguata a comprendere e cogliere le molteplici sfaccettature di un fenomeno ben più complesso.
Molteplicità è in effetti uno dei nodi ispiratori della rete europea, che richiama a più riprese anche il concetto di movimento. Esso sarebbe essenziale per comprendere lo sviluppo del Barocco storico, vista la crescita esponenziale della circolazione di uomini, idee e manufatti documentabile nel '600, come insegna Tomaso Montanari nel suo volume Il Barocco (Einaudi, 2012).
Le due giornate di studio e condivisione, intese a offrire un contributo in questa prospettiva, si presentano con un programma ricchissimo e stimolante, grazie alla varietà delle discipline, degli approcci e degli argomenti affrontati, molto interessanti, e afferenti ai seguenti ambiti:
- l'arte (dalla letteratura alla scultura, dalla musica al teatro, dall'architettura all'urbanistica);
- la scienza;
- la rappresentazione del potere, le relazioni diplomatiche, la legislazione;
- gli scambi epistolari;
- le manifestazioni della religione e della religiosità;
- cultura e mentalità (lette, per esempio, attraverso la rappresentazione del corpo e dei cadaveri);
- usi e costumi (partendo dalla parrucca);
- la mobilità e la circolazione di opere, artisti e tecniche;
- la Roma barocca (incluso il ghetto ebraico), ma anche il Barocco del Baltico, del Portogallo, della Lituania e della Polonia.
Da sottolineare che la Conferenza non è rivolta solo a un pubblico di specialisti, bensì anche a un'audience giovane e curiosa del suo passato culturale, tanto più se discusso e intrigante. Non meno rilevante: l'ENBaCH ha sollecitato studiosi del Barocco a partecipare presentando le loro ricerche, oltre che per dibattere liberamente nell'ottica di un interscambio che si augura proficuo. (già qui: http://www.sulromanzo.it/blog/tre-giorni-di-studio-sul-barocco-a-roma-grazie-all-enbach)