Tre giorni in Pembrokeshire: il Galles che non ti aspetti

Creato il 17 aprile 2013 da Nonsoloturisti @viaggiatori

Chi l’ha detto che nel Regno Unito il tempo è sempre pessimo, non esistono le spiagge e il mare è inguardabile? Se pensate questo dovrete assolutamente ricredervi.
 Mai stati in Galles? Vi ci porto io!

Nell’immaginario di un classico turista esiste l’erronea sensazione che visitare la Gran Bretagna significhi visitare Londra e basta. Sbagliatissimo. Oltra alla capitale, l’isolotto britannico offre molte interessanti cittadine e spettacolari paesaggi mozzafiato. 
Di certo il Pembrokeshire – regione a sud-ovest del Galles – ne è un esempio.

Il nostro tour in questa regione è durato tre giorni e, nonostante il tempo fosse poco, abbiamo potuto comunque soffermarci sui luoghi migliori della zona.

 Armati di guida, la prima tappa è Three Cliffs Bay di Swansea. La cittadina, situata nelle prime miglia della penisola di Gower, offre una serie di baie e spiagge ottime per lunghe passeggiate e scorci fotografici molto interessanti, soprattutto al calare del sole quando la marea non è ancora del tutto risalita. In foto, la Three Cliffs Bay raggiungibile a piedi sia dall’alto che direttamente dalla spiaggia.

Proseguendo sulla costa sud della Gower Peninsula, arriviamo a Rhossili Bay quando il sole sta per tramontare. Questa è la prima vera e propria lunghissima spiaggia – tipica del Pembrokeshire – che vediamo. La marea è ancora bassa e, nonostante stia già un po’ risalendo, ci permette di fare due passi sulla sabbia bagnata durante il tramonto.

Il giorno seguente il nostro tour ci porta a Tenby, cittadina balneare all’interno del Pembrokeshire Coast National Park, e che – pur essendo turistica – ancora non è stata contaminata. Favolosa la sua spiaggia e altrettanto il paesino interno, Tenby gode di una posizione fantastica che grazie al gioco di alta e bassa marea la rendono ancora più affascinante.

Proseguiamo sempre sulla costa e, attraverso stradine quasi dimenticate da tutti, arriviamo a Saint Govan’s Head, una punta sulle scogliere raggiungibile a piedi,dove si trova anche la Saint Govan’s Chapel, una piccola chiesetta incastonata nella roccia delle scogliere e dedicata a un eremita che tra quelle scogliere ci ha vissuto.

Lasciamo Saint Govan’s Head per dirigerci a Freshwater West, baia molto esposta alle correnti dell’oceano e per questo frequentata da surfisti. Ci arriviamo quando il sole sta per tramontare, e questo – aggiunto alla bellezza della spiaggia lasciata libera dalla bassa marea – ha fatto sì che diventasse una nelle mie preferite! 
Scelta anche come location per alcuni film tra cui Robin Hood e Harry Potter, non è però molto adatta per nuotare a causa dell’acqua troppo fredda.

Il nostro viaggio riprende il giorno seguente da Broad Haven che, insieme a Whitesands, è una delle spiagge che formano la Saint Brides Bay, sud-ovest di Pembrokeshire. Anche qui la bassa marea lascia spazio a chilometri di spiaggia che vedono turisti e non, godersi la passeggiata e giocare con i loro cani o fare un giro a cavallo.


 Verso nord, si arriva poi a Saint David’s. La cittadina conduce poi alla Saint David’s Head, un’altra punta a ridosso sull’oceano dove godere di una splendida passeggiata in compagnia di greggi di pecore e cavalli selvaggi.

L’ultima tappa ci porta a Strumble Head, a nord della regione. Ciò che colpisce, oltre al classico paesaggio a picco sull’oceano, è il faro – lo Strumble Head Lighthouse – visibile da molto vicino attraverso sentieri e passeggiate accessibili a tutti.


 Molto famose sono anche le isole di fronte alla regione del Pembrokeshire, la Ramsey a la Skomer Island. Purtroppo, data la stagione e il breve tempo a disposizione, non ci è stato possibile vederle, ma ci siamo ripromessi di farlo quando sarà anche possibile vedere le colonie di puffins – in italiano “fratercule”, tipici uccelli della zona noti anche come “pulcinelle di mare”.

the LondonHer

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