Nelle ultime settimane il tema della sicurezza della cittadinanza chiesinese è tornato a riempire le pagine dei quotidiani locali.
Il tutto è nato da due brutti episodi, l'aggressione per rapina verso una signora in pieno centro e i furti in diverse abitazioni a Molinuovo, avvenuti appunto a Chiesina.
Il Centrosinistra nella passata legislatura aveva accantonato 45.000 € per l'installazione sul territorio comunale di alcune telecamere per un servizio di videosorveglianza, servizio che puntava soprattutto a reprimere gli episodi di vandalismo e di danneggiamento verso il patrimonio pubblico. Purtroppo le scelte relative ai progetti a cui dare la priorità non hanno reso possibile mettere in funzione l'impianto entro la fine della legislatura.
Personalmente ritengo che la videosorveglianza non possa risolvere tutti i problemi legati ai fenomeni di criminalità. Rappresenterebbe però un forte deterrente verso quei tempistelli indigeni che danneggiano e deturpano luoghi ed edifici pubblici. Non a caso l'idea era di mettere le telecamere in corrispondeza degli edifici pubblici, parchi o piazze.
Detto questo ritengo che un comune, specie un piccolo comune, più di questo non possa fare per assicurare una maggiore sicurezza ai cittadini.
L'attività di repressione della criminalità spetta alle preposte Forze dell'Ordine, Forze a cui il governo berlusconi nega risorse e attenzioni. La barzelletta delle ronde, e non è l'unico attacco al lavoro dei Corpi, mortifica i tanti Poliziotti, Carabinieri e Finanzieri che quotidianamente si battono per reprimere il crimine.
All'attuale amministrazione mi sento di dire che deve soprattuto prendersela con il governo centrale, data anche la comune appartenenza partitica. Certo non cambierebbe molto ma sarebbe un atto di serietà invece di dare, come spesso succede, la colpa alle Amministrazioni precedenti che, come del resto l'attuale, hanno pochissimi poteri per battersi contro i fenomeni criminali.
Mi auguro comunque che la Giunta attuale riesca a portare a compimento il progetto della sopracitata "videosorveglianza", magari aggiungendo una telecamera per controllare gli accessi irregolari nelle zone pedonali di via del Popolo e piazza Vittorio Emanuele II. Si potrebbe così ripristinare la catena tolta in via del Popolo, catena che costa comunque molto meno di 45.000 €.