bianco perché elegante,
bianco per le spose come simbolo di purezza e castità,
bianco non colore. Un neutro che si abbina bene e con tutto, anche in giardino…
Rosa Iceberg
Rosa Floribunda moderna la cui nascita si fa risalire convenzionalmente al 1867
E’ una rosa apprezzata per l’elegante portamento, la prolifica e lunga fioritura a mazzetti e la resistenza alle malattie. In genere le rose bianche sono più delicate, Iceberg disponibile in versione arbustiva o come rampicante, regala sane e candide corolle a coppa doppia segnate al centro da visibili stami gialli.
E’ una rosa molto amata dall’Architetto Paolo Pejrone, spesso utilizzata nei giardini che portano la sua firma. “La prima volta che ho visto la rosa Iceberg fu in un giugno di circa trent’anni fa nel Surrey, nel giardini sperimentale di Whisley, campo di prova di supremo valore giardinieri e botanico della Reale Società di Orticultura d’Inghilterra(RHS). Fu una sorpresa per me, perché di rose bianche, belle e profumate non ne conoscevo: Iceberg si mostrava graziosa e affascinante con la testa morbida e arcuata sotto il peso, appunto, dei numerosissimi fiori, Tanti e belli.”- In giardino non si è mai soli. Diario di un giardiniere curioso di Paolo Pejrone
Molto rustica, può resistere bene a periodi di siccità come alle rigide temperature invernali.
Tollera moderatamente l’ombra.
Non necessita di grande potatura se non quella di mantenimento.
Favoriamo le fioriture con una concimazione di stallatico maturo a novembre oppure di cornunghia, o sangue secco.
Rosa’Félicité et Perpétue’
Una rosa davvero unica nella sua bellezza, conquista per la copiosissima, anche se purtroppo unica, fioritura di corolle bianche portate in grandi corimbi aperti e intervallate dai numerosi boccioli cremisi.
La prima volta che la vidi fu da un’amica appassionata di rose antiche che mi raccontò di esserne stata affascinata durante la visita dello specialissimo e ormai purtroppo chiuso, vivaio “Il Roseto” di Terruggia. L’allora proprietaria, illuminata giardiniera Ada Mascheroni Caire, accoglieva spesso i suoi ospiti con una tazza di te servito sotto pergole e archi traboccanti di profumate rose, in un ambiente fortemente influenzato dalle caratteristiche del “cottage garden” inglese dal tipico sviluppo a stanze.
Felicitè e perpetuè è una rosa sarmentosa antica introdotta nel 1828 da Jaques (Francia) dallo sviluppo di circa 5 x 3 metri. Per il suo grande vigore e lasso portamento e indicata per per coprire archi, pergole o alberi. Nelle zone climatiche più calde si comporta come una sempreverde mantenendo le sue piccole, sane e scure foglie.
Unica imperfezione della pianta è la tendenza a mantenere i fiori appassiti che invecchiando virano al bruno. Non necessita di grandi potature se non quelle di svecchiamento.
Rosa Glamis Castle
E’ una Rosa Inglese ibridata da David Austin nel 1992 che porta il nome del castello scozzese dove la regina madre ha trascorso la sua infanzia.
La morbida e piena coppa bianco-crema conserva il fascino delle rose antiche e un intenso profumo di mirra tipico di tante rose Inglesi.
Forma un arbusto di piccola dimensione che raggiunge 80/90 cm e si presta ad una posizione in primo piano o da bordura e come tante altre rose appartenenti a questa stessa famiglia, i rami (spinosissimi) dapprima dritti, si flettono sotto il peso delle ricche corolle.
In cambio di copiosa e quasi continua fioritura, occorre proteggerla da oidio e mal nero con irrorazioni regolari di prodotti rameici.
Una delle prime Inglesi arrivate nel mio bosco-giardino.