Treanniemezzoquasiquattro sono una strana età. Un'età in cui ricordi perfettamente tutto quello che tra qualche anno avrai completamente cancellato. Un'età in cui socializzare con uno sconosciuto, che non parla nemmeno la tua lingua, pare facile e naturale come forse non lo sarà più per il resto della vita. Un'età in cui cantare a memoria l'inno della tua nazione, con estremo orgoglio e passione, fa sorridere (e sperare) tutti gli adulti che ti circondano. E tu non lo sai perché. Però lo canti.
Treanniemezzoquasiquattro sono l'età in cui puoi dare prova, con una certa esattezza, di quello che sarai domani. E rendere orgogliosi (e un po' terrorizzati) la tua mamma e il tuo papà.
A treanniemezzoquasiquattro, sebbene ancora al di sotto del metro d'altezza, puoi essere testardo e risoluto, far valere le tue ragioni in maniera non sempre ortodossa e mandare fuori di testa, a minuti alternati, i tuoi genitori. Impuntandoti sulla qualunque. Senza possibilità di resa.
Lo sapevate tutto ciò? Io ad esempio no. E forse è per questo che così spesso ultimamente mi parte la brocca.
Ma treanniemezzoquasiquattro sono anche l'età in cui una vacanza totalmente improvvisata può diventare un'avventura emozionante e divertente. Che forse perderà il ricordo delle immagini, ma spero lasci il segno permanente di una straordinaria emozione.
Questo è il nostro viaggio in Francia visto con gli occhi della Marmocchia.
Piccola postilla: tutte le foto (decapitazioni comprese) sono state fatte dalla abili mani marmocchie. La post produzione (piccoli effetti e scritte), nonché la selezione (ché postare 50 foto dei miei o suoi piedi - pare siano il suo soggetto preferito - non mi pareva il caso) sono ad opera della sottoscritta.