"Tra due settimane saranno pagate le tredicesime, che ammontano quest’anno a 34,40 miliardi di euro così ripartite: 9,2 miliardi ai pensionati (come nel 2014) 9,5 miliardi ai lavoratori pubblici (+1,00%); 15,7 mld (0,6%) ai dipendenti privati (agricoltura, industria e terziario). L’aumento della tassazione, il ripristino della Tasi sulla prima casa (che sarà abrogato dal 2016), con indici economici ballerini, non hanno ancora attenuato l’onda lunga della recessione e segnato una inversione di tendenza, dal Pil, la cui stima preliminare del terzo trimestre Istat segna +0,2%, meno di quanto servirebbe per centrare l’obiettivo del +0,9% a fine anno; alla disoccupazione giovanile superiore al 40%; al fatturato dell’industria (-01% su agosto e -0,9% sul settembre 2014); alle esportazioni Extra Ue che segnano un calo di -0,7%; al debito pubblico in perenne aumento a 2.191,659 miliardi di euro a settembre 2015, con un aumento di 4,5 mld al mese. Tredicesima impiegata per pagare gli aumenti iniziati a gennaio 2015 con le tariffe autostradali, benzina, bolli, tasse, Tasi, Imu seconda casa, accise ed un’altra serie infinita di ordinari balzelli che sfiancano le famiglie e mangiando i redditi e le consuete scadenze fiscali, quali tasse, bolli, rate e canoni, che durante il mese di dicembre i contribuenti sono chiamati a versare. Con il risultato di ridurre dell’85,2% l’agognata gratifica natalizia. Nel rincorrersi dei pagamenti da effettuare entro il 31 dicembre, dei 34420 miliardi di euro di tredicesime che verranno pagate quest’anno, 14,8%, ossia 5,2 miliardi di euro, con un aumento di 2 miliardi sul 2014, resterà realmente nelle tasche di lavoratori e pensionati. Nel consueto appuntamento che fa i conti (da 24 anni) nelle tasche degli italiani, Adusbef e Federconsumatori prevedono un lieve miglioramento sul fronte Rc auto, la cui spesa passerà da 5,5 a 5,2 mld di euro (-5,4%); sul canone Rai -2 miliardi (che non verrà pagata in unica soluzione, ma rateizzata nelle bollette elettriche, con la presunzione che ogni utente che abbia la luce in casa, debba per forza avere una TV); sui mutui casa, la cui caduta dei tassi di interesse porterà un risparmio del 4,9%, con oneri passati da 4,1 a 3,9 miliardi di euro; mentre resteranno invariati i costi per bolli auto/moto (4,1 mld di euro e le bollette delle utenze (7,6 mld di euro), mentre aumentano le spese per l’Imu (da 1,8 a 2,1 mld + 16,7%; e la seconda rata della Tasi, da 2 a 2,2 mld +10%, con un risparmio totale del 6,4 %. Per scopi più piacevoli restano 5,2 miliardi di euro, il 14,8%, rispetto al 9,4% del monte tredicesime, che potranno essere utilizzati per cenone, regali (spesso ai più piccoli), qualche viaggio, qualcosa da mettere da parte per future esigenze, non servirà a rilanciare i consumi, né ad alleviare le preoccupazioni di famiglie sempre più impoverite da rincari speculativi che si profilano in tutti i settori. Adusbef e Federconsumatori, invitano il Governo ad un ravvedimento operoso, sia nella riduzione del debito pubblico (un macigno di 2.191 miliardi di euro a settembre 2015) con la vendita di oro e riserve di Bankitalia, che nei tagli a sperperi e sprechi pubblici, destinando tali risparmi a ricerca ed innovazione...".
"Tra due settimane saranno pagate le tredicesime, che ammontano quest’anno a 34,40 miliardi di euro così ripartite: 9,2 miliardi ai pensionati (come nel 2014) 9,5 miliardi ai lavoratori pubblici (+1,00%); 15,7 mld (0,6%) ai dipendenti privati (agricoltura, industria e terziario). L’aumento della tassazione, il ripristino della Tasi sulla prima casa (che sarà abrogato dal 2016), con indici economici ballerini, non hanno ancora attenuato l’onda lunga della recessione e segnato una inversione di tendenza, dal Pil, la cui stima preliminare del terzo trimestre Istat segna +0,2%, meno di quanto servirebbe per centrare l’obiettivo del +0,9% a fine anno; alla disoccupazione giovanile superiore al 40%; al fatturato dell’industria (-01% su agosto e -0,9% sul settembre 2014); alle esportazioni Extra Ue che segnano un calo di -0,7%; al debito pubblico in perenne aumento a 2.191,659 miliardi di euro a settembre 2015, con un aumento di 4,5 mld al mese. Tredicesima impiegata per pagare gli aumenti iniziati a gennaio 2015 con le tariffe autostradali, benzina, bolli, tasse, Tasi, Imu seconda casa, accise ed un’altra serie infinita di ordinari balzelli che sfiancano le famiglie e mangiando i redditi e le consuete scadenze fiscali, quali tasse, bolli, rate e canoni, che durante il mese di dicembre i contribuenti sono chiamati a versare. Con il risultato di ridurre dell’85,2% l’agognata gratifica natalizia. Nel rincorrersi dei pagamenti da effettuare entro il 31 dicembre, dei 34420 miliardi di euro di tredicesime che verranno pagate quest’anno, 14,8%, ossia 5,2 miliardi di euro, con un aumento di 2 miliardi sul 2014, resterà realmente nelle tasche di lavoratori e pensionati. Nel consueto appuntamento che fa i conti (da 24 anni) nelle tasche degli italiani, Adusbef e Federconsumatori prevedono un lieve miglioramento sul fronte Rc auto, la cui spesa passerà da 5,5 a 5,2 mld di euro (-5,4%); sul canone Rai -2 miliardi (che non verrà pagata in unica soluzione, ma rateizzata nelle bollette elettriche, con la presunzione che ogni utente che abbia la luce in casa, debba per forza avere una TV); sui mutui casa, la cui caduta dei tassi di interesse porterà un risparmio del 4,9%, con oneri passati da 4,1 a 3,9 miliardi di euro; mentre resteranno invariati i costi per bolli auto/moto (4,1 mld di euro e le bollette delle utenze (7,6 mld di euro), mentre aumentano le spese per l’Imu (da 1,8 a 2,1 mld + 16,7%; e la seconda rata della Tasi, da 2 a 2,2 mld +10%, con un risparmio totale del 6,4 %. Per scopi più piacevoli restano 5,2 miliardi di euro, il 14,8%, rispetto al 9,4% del monte tredicesime, che potranno essere utilizzati per cenone, regali (spesso ai più piccoli), qualche viaggio, qualcosa da mettere da parte per future esigenze, non servirà a rilanciare i consumi, né ad alleviare le preoccupazioni di famiglie sempre più impoverite da rincari speculativi che si profilano in tutti i settori. Adusbef e Federconsumatori, invitano il Governo ad un ravvedimento operoso, sia nella riduzione del debito pubblico (un macigno di 2.191 miliardi di euro a settembre 2015) con la vendita di oro e riserve di Bankitalia, che nei tagli a sperperi e sprechi pubblici, destinando tali risparmi a ricerca ed innovazione...".