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Treehotel: dormire in cima ad un albero non è mai stato così cofortevole. FOTO GALLERY

Creato il 03 agosto 2011 da Urdesign

Treehotel: dormire in cima ad un albero non è mai stato così cofortevole. FOTO GALLERY

Perché non creare un hotel confortevole, ben progettato, che permetta ai visitatori di vivere in armonia con la natura tra gli alberi?”. Da questa premessa è nato, su idea dei proprietari Kent Lindvall e Britta Jonsson-Lindvall, il Treehotel ad Harads, nella Svezia settentrionale.

Con l’aiuto di un gruppo di noti designer e architetti, l’idea è stata trasformata in realtà nel 2010. L’hotel è composto da camere uniche, create in armonia con la natura e rispettando i valori ecologici. Sorgono tutte immerse nella foresta boreale che i proprietari hanno voluto così valorizzare senza tagliare gli alberi e danneggiare uno dei polmoni verdi della terra.

L’ispirazione nasce dal film-documentario “Trädälskaren” (The Tree Lover) di Jonas Selberg Augustsén, storia di tre uomini che vivono in città e che, desiderando tornare alle proprie radici, costruiscono una casa sull’albero. È un film filosofico su ciò che “l’albero” significa per gli esseri umani, storicamente e culturalmente. Da qui è nata l’idea di un albergo le cui stanze fossero sugli alberi con il valore aggiunto dell’innovativo design moderno.

Treehotel: dormire in cima ad un albero non è mai stato così cofortevole. FOTO GALLERY

Su 24 previste dal progetto, attualmente l’hotel dispone di cinque stanze, inaugurate lo scorso anno:

● The Bird’s Nest di Bertil Harström, Inredningsgruppen

Un enorme “nido”, a cui si accede tramite una scala retrattile, basato sul contrasto tra l’esterno e l’interno dal design moderno.

● The Blue Cone di SandellSandberg

A questa stanza si accede da un ponte in legno. È costruita in legno tradizionale con una facciata in scandole in legno di betulla che, contrariamente a quanto specificato nel nome, è dipinto di rosso.

● The Cabin di Mårten Cyren & Gustav Cyren | Cyrén & Cyrén

Sorge in altura, su un ripido pendio e offre una splendida vista sulla valle del Lule River. La stanza sull’albero è sospesa dalla pedana e il ponte di accesso è leggermente separato dalla costruzione in modo da farlo apparire più piccolo e per consentire all’architettura una propria espressione individuale.

● The Mirrorcube di Bolle Tham & Martin Videgård – Tham & Videgård Architects

Un rifugiotra gli alberi: una struttura leggera,in alluminio,appesa altronco di unalbero, un box di 4x4x4metri rivestitoinvetro a specchio. L’esternoriflette l’ambiente circostante e ilcielo, creando unrifugio“mimetizzato”. L’internoèin multistratoele finestredannouna visione a 360gradisui dintorni. L’accessoalMirrorcube avviene tramiteuna sorta diponte tibetano in legno e corda.

● The UFO di Bertil Harström – Inredningsgruppen

Questo è il sogno dei ragazzi: salire a bordo di una navicella spaziale ha un grande appeal per le persone dotate di una fervida immaginazione. L’idea è nata durante la costruzione del Nido: creare qualcosa di assolutamente contrario. Da cui, dunque, il magico UFO atterrato tra le cime degli alberi. Un esterno composito con classici oblò nasconde un moderno e confortevole living space.

via | archiportale

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